lunedì 1 agosto 2011

La speudo evoluzione della specie.

Darwin si è sbagliato. In effetti, l’essere umano è ancora sull’albero e non è né vicino né pronto a scenderne.

Se valutiamo soltanto l’intelletto della specie che viene comunemente chiamata “homo_sapiens”, che poi chiameremo “uomo”, ci accorgiamo (ovviamente e per fortuna unicamente a livello generale) che questa non si è ancora evoluta più di tanto.
In effetti, basta vedere che cosa succede nel mondo. Se l’uomo si fosse evoluto su vasta scala i paesi non sarebbero cosi vicini al default. L’Italia è ultimamente sotto attacco, ma nel mio articolo del 24 giugno 2010 intitolato “L’onestà: che sia relativa?” (e sì, sono un “bravo analista” e scrivo le cose con onestà ed in modo obiettivo) avevo detto che l’Italia rischiava il default quanto la Grecia. I dati a disposizione erano quelli del 2008, quindi cosa risaputa e dunque la situazione era pessima da tempo… L’avevo capito perfino io. Invece, molti altri dicevano volutamente delle bugie.
Una parentesi: Non permettete più di farvi prendere in giro da alcuni politici che pensano soltanto al proprio benessere tradendo, pertanto, la propria Patria.

Tornando al discorso, il problema del debito pubblico è mondiale. Non ultima l’America che ha fino al 2 agosto per aumentare la soglia massima del proprio debito.

Ma il problema quale è?
In sintesi è il “peccato originale”.

Date un minimo di potere ad un uomo e lo userà, nella maggior parte dei casi, a scopi personali. Se non subito dopo un po’. Come si spiega diversamente il problema mondiale del debito pubblico? L’uomo è generalmente del tutto immaturo.
L’autorevole dizionario Hoepli sotto la voce “uomo” scrive: “Mammifero dei Vertebrati (Homo sapiens), dell'ordine dei Primati…”. Che fine ha fatto “sapiens” in quanto non è stato tradotto? Abbiamo peccato questa volta di modestia? E’ chiaramente una battuta, ma è curioso no?
L’uomo pensa di essere un “mammifero” cosi in alto perché si trova spesso ancora sull’albero, mentre crede di poter governare l’Universo. Che tristezza.
I problemi economici internazionali provengono, in gran parte, da quello che l’uomo crede di essere rispetto a quello che è in realtà. L’uomo fa parte dell’ordine dei primati, non c’è nulla da fare e, soprattutto, nessuno si è mai creato da solo. Ricordiamocelo. Ci sono delle regole da seguire.
L’uomo non può fare quello che vuole ed il peccato è doppio in quanto sa che cosa dovrebbe fare. La strada da seguire è ben nota, come noto il fatto che è tutta in salita e lunga. Pertanto, l’uomo che pensa di essere furbo, in quanto ignorante per colpa della mancata evoluzione, sceglie la strada molto più facile che è tutta in discesa e molto corta. Vedi l’articolo dello scorso 27 febbraio; “Gli assomigliamo ancora?”. In questo modo, porta avanti gli interessi privati e/o di pochi in ogni caso sacrificando quelli della comunità. E’ così in tutto il mondo e la cosa brutta è che questo fenomeno prosegue anche oggi. Ma ciò non può durare in eterno e, prima o poi, interi paesi cadono. Le bugie hanno le gambe corte. Dicevano che i conti in Italia, negli Usa ed in molti altri paesi… erano apposto, ma non era e non è tuttora cosi…

In fondo, l’uomo pensa di essere una cima, ma la Natura è molto più furba. Vi siete mai chiesto perché utilizza circa il 10% del circa 1,5 kg di materia grigia che ha appena sotto i capelli? Ma se l’uomo non riesce neanche a gestire il poco che gli è concesso, è una fortuna aver in qualche modo avere un “limitatore”. Anche questa è una mezza battuta, ma non so fino a che punto. Se no, quali danni poteva fare? Secondo me, più l’uomo crescerà in consapevolezza più riuscirà ad utilizzare il cervello perché gli si apriranno delle porte e avrà anche l’Ok da parte della Natura e dell’evoluzione della specie.
Visto che mia moglie ed io, come per fortuna molto altri genitori, vogliamo bene al nostro figlio gli stiamo spiegando che uno dei “segreti” della Vita è racchiuso in poche parole; ossia “Un po’ tutti i giorni”. Questa è la chiave per uno sviluppo duraturo e soprattutto per mantenere le cose; ve lo dico anche da “bravo analista”. A scuola per farcela occorre studiare un po’ tutti i giorni. Nel lavoro per andare avanti occorre lavorare e in qualche modo darsi da fare un po’ tutti i giorni. Cosi in politica, nel coltivare le amicizie, nel fare dello sport, per farsi la casa, per guadagnare soldi sui mercati finanziari,… , in qualsiasi contesto. Ma poi spesso la gente mi chiede; ma se è cosi facile lo farebbero tutti? La risposta è doppia. Sì è cosi facile e no non lo fanno tutti in quanto subentra la volontà. C’è chi ha voglia di passare del tempo sui libri mentre gli amici lo chiamano per andare giocare e c’è quello che non vuole fare una brutta figura con gli amici e non studia un po’ tutti i giorni. Ed è così in tutti i contesti. Ma i più piccoli devono essere aiutati dai genitori, mentre questi devono fare uno sforzo mentale per rimanere sulla strada giusta, anche se è in salita. Ci vuole un cambio culturale radicale in quanto diversamente c’è il nulla verso il quale andiamo correndo.
La differenza tra un vincente ed un perdente è, nella maggior parte dei casi, la volontà che proviene, guarda a caso, dall’evoluzione che, a sua volta, dipende dal grado di consapevolezza raggiunto.

Tutto questo per dire, a livello internazionale, basta scorciatoie, disonestà e tradimenti nei confronti del proprio Paese. Cerchiamo di scendere dall’albero. I nostri figli ci ringrazieranno.



L’albero, gentilmente offerto da mio figlio Francesco Seynghyun, a dimostrazione che la nuova generazione non vuole il Mondo marcio che le abbiamo preparato, ma vuole invece scendere dall’albero ed evolversi per davvero. La nuova generazione non ha colpe, ma sarà Lei a dover pagare il prezzo più alto. Ma che genitori siamo?

Giovanni Maiani