domenica 29 aprile 2012

L’Uomo e la gestione del Potere.

Premessa: sapete tutti che, purtroppo, non sono un teologo, ma sono un modesto analista finanziario che osserva obiettivamente i problemi e, quanto possibile, cerca le cause ed eventualmente ipotizza alcune soluzioni.

I problemi:
- in tutti i paesi c’è la crisi del debito pubblico ed i Governi non riescono a gestire rispettivi paesi,
- le aziende (e gli Stati) falliscono ed a rimetterci sono sempre i più deboli,
- le ricchezze mondiali sono detenute da una parte molto ristretta ed egoista della popolazione.
Mi fermo qua per non deprimere nessuno.

Le cause:
- molti politici a livello mondiale (per fortuna non tutti, ma questi bastano) non riescono o, peggio, non vogliono fare il proprio dovere e preferiscono pensare ai propri affari.
- molti Governi, come molte aziende, sono fossilizzati e non possono prendere decisioni importanti in quanto per assicurarsi il Potere il più a lungo possibile, alcuni membri assolutamente incapaci (messi in certi posti di responsabilità da qualche potere politico e/o finanziario) sono costretti a circondarsi da amici (non sempre qualificati per il ruolo) e non da persone preparate in quando queste le manderebbero immediatamente a casa. Pertanto in molti cercano di guadagnare tempo senza fare nulla d’importante quanto basta per lavorare qualche anno come “Onorevole” ed andarsene in pensione. I problemi irrisolti peggiorano fino ad essere irrisolvibili. Poi si aumentano le tasse senza un piano di sviluppo. Quindi il peggio del peggio. Valido anche nel contesto aziendale, anzi, direi soprattutto.
- viviamo in un mondo dove la mediocrità la fa da padrone e ciò blocca lo sviluppo ed apre le porte alla crisi internazionale che tutti noi dobbiamo affrontare. Per esempio, andiamo in chiesa la domenica mattina o ci diciamo cattolici anche se festeggiamo Halloween, crediamo in Dio e siamo anche superstiziosi, festeggiamo l’8 maggio senza sapere che nasce da una strage del 1908 a New York… sono tutte contraddizioni.
- c’è un problema sociale che non è altro che la mancanza di un’educazione civica che parte dal semplice rispetto del prossimo. Conta solo l’IO e prevale dunque l’egoismo. E’ in primis l’egoismo umano la causa madre di ogni male. Lo vogliamo capire o no?
- la gente bestemmia fisso, soprattutto, in Italia e questo non fa altro che peggiorare ulteriormente il proprio stato psicologico e, di conseguenza, l’intera società. Manca il rispetto. Eventualmente, non credere non autorizza a bestemmiare. Guardate se lo fanno nel resto del mondo.
- la gente perde tempo e spende un fiume di soldi per fare il tifo incontrollato per un cantante o una squadra di calcio, mentre non alza un dito per cercare di migliorare la società. Poi si lamenta. Je ne comprends pas.

Le soluzioni:
Osservando attentamente, anche se rapidamente, i principali problemi che affliggono qualsiasi paese o società possiamo affermare obiettivamente che la mancata osservanza di certe regole ci ha portato alla situazione attuale. Questi parametri di riferimenti e queste soluzioni sono già scritti da secoli e possono essere riassunti nei 10 comandamenti. Ragionate un attimo e vedrete che è proprio cosi.

Se il Governo di un paese che detiene il Potere politico e la classe dirigente di un’azienda che detiene il Potere economico (non è proprio cosi, ma semplifico) seguissero almeno alcuni di questi comandamenti le cose andrebbero decisamente meglio. Se poi la cosa venisse estesa, più paesi andrebbero meglio,…, fino all’intero mondo che conosciamo.
Lo so che è molto difficile e richiede molti sacrifici, è ovviamente quasi impossibile anche per me che scrive tutte queste belle cose, ma per lo meno dobbiamo provarci. Non usciremo mai vivi da questa vita, ma possiamo scegliere di andarsene con onore risparmiando ai nostri figli la vergogna del pessimo comportamento di un genitore. Non so che cosa c’è dopo la morte, sono solo un “bravo analista”, ma chi fa un investimento cerca di guadagnare e di trovarsi in una situazione favorevole pertanto, allo stesso modo, sarebbe un pessimo investimento sprecare la vita attuale senza essere certi che non ci sia nulla dopo… e se dopo ci fosse veramente la vita eterna? Avremo perso interamente l’investimento iniziale (la vita che ci è stata regalata) e questo è la prima cosa da evitare. Lo scrivo dal 1993. Anche se ci fosse una probabilità su un milione che ci sia una vita eterna, sarebbe stupido investire male i circa 100 anni a nostra disposizione sulla Terra e giocarsi l’eternità. Mala che vada uno si sarà comportato bene e, in ogni caso, non perderebbe nulla. E’ la soluzione più logica e maggiormente “redditizia” in un certo senso. Non ragiono con la Fides, ma non la Ratio e lì mi possono raggiungere anche gli atei o chi pratica un’altra religione. Ricordiamoci che sono migliaia di persone che giocano al superenalotto con una probabilità di vincita decisamente inferiore (circa 1 su 622,6 milioni). Di là è quasi più facile vincere.

Siamo sul precipizio. Dipende solo da noi.
Nessun Uomo si è fatto da solo ed è troppo piccolo per pensare di essere in grado di gestire da solo il Potere senza delle linee guida operative, e lo vediamo tutti. L’Uomo ci ha già provato nell’Eden, ed ora ci tocca “lavorare con fatica”, e non basta più neanche quello.

Giovanni Maiani

lunedì 23 aprile 2012

Salario a rischio.


Un po’ di storia:
Maastrich, 7 febbraio 1992, 12 paesi firmano il trattato sull’Unione Europea creando in questo modo la Comunità Europea; oggi Unione Europea. L’UE conta attualmente 27 membri e presto raggiungerà quota 28 con il prossimo ingresso della Croazia. Il 1° maggio 1999, invece, gli accordi di Schengen (relativi alla libera circolazione delle persone) sono stati integrati nel trattato di Maastrich con la firma del trattato di Amsterdam. Il 1° gennaio 1999 entra in vigore la moneta unica; l’euro.

In estrema sintesi, stiamo assistendo al maldestro tentativo di creazione degli Stati Uniti d’Europa. Ci sono gli Stati Uniti d’America con il dollaro, cercano di fare gli Stati Uniti d’Europa con l’euro e faranno probabilmente poi (fra circa 10 anni) gli Stati Uniti d’Asia con lo yuan cinese. Sono solo ipotesi.

Sorgono tuttavia molti problemi nella zona euro e le vediamo tutti quotidianamente: la mancanza di una politica economica/fiscale comune, la disoccupazione alle stelle, il tasso d’inflazione (ed dunque il poter d’acquisto) ed i rendimenti obbligazionari molto diversi nei vari paesi, la crisi del debito pubblico che sta portando al default dei paesi membri (dopo la Grecia in fila indiana ci sono al momento, ma possono ovviamente cambiare, i paesi della penisola iberica, l’Italia, quindi la Francia e Olanda più in là), e cosi via senza dimenticare l’Ungheria.

Prima di tutto osserviamo che c’è ancora molto da fare prima di poter arrivare agli Stati Uniti d’Europa o per parlare effettivamente di un’Unione Europea vera e propria in quanto il gruppo dei 27 non riesce a fondersi in un insieme compatto ed omogeneo, era ovvio. Ricordiamoci che circa  65 anni fa l’Ue era divisa dalla guerra ed i ricordi sono ancora troppo vivi e presenti nei cuori. Ansi, in molte occasioni l’UE sembra vicina alla sua fine.

C’è un altro problema che non viene mai menzionato; lo Smic (in Francia: salaire minimum interprofessionnel de croissance) o lo Smog (in Italia: salario minimo orario garantito). Prima di tutto lo Smog non esiste ancora in Italia. Per info vedi legislatura 13° DL 1179, legislatura 15° DL 1804 e legislatura 16° DL 1453.

Parliamo dunque di una paga oraria minima riconosciuta che tiene conto del costo della vita del relativo paese che costituisce un ottimo strumento di misurazione. Attualmente, 21 paesi sono dotati di un salario minimo. Emerge principalmente che, nel 2011, la paga minima era pari a 122 euro in Bulgaria rispetto ai 1758 euro del Lussemburgo. E’ una differenza abissale. Chiaramente questi dati non sono immediatamente confrontabili in quanto il costo della vita in Bulgaria sarà verosimilmente molto più basso rispetto a quello lussemburghese, ma difficilmente vedremo un lussemburghese andare in Bulgaria per cercare fortuna


Pertanto, è inutile cercare di creare un’Unione Europea con tanto di trattato di Schengen se, nella realtà, le persone non possono circolare liberamente, se non, per andare in ferie.

Cosa potrebbe succedere fra qualche anno? Semplicemente una riduzione della differenza tra i salari minimi nazionali tenendo conto del costo della vita di ogni singolo paese (dovuto alla crisi), ma anche un prossimo riallineamento per andare progressivamente verso un salario minimo (forse non più garantito) europeo per facilitare la circolazione “lavorativa” delle persone tra i paesi membri. In ogni caso non c’è più lavoro e la mobilità sarà fondamentale nella zona euro, e non solo…

Quindi, è lecito ipotizzare che i paesi dell’Europa dell’est potrebbero beneficiare di un lieve aumento del salario in generale, mentre i paesi dell’Europa dell’ovest dovranno senz’altro fare i conti con una forte diminuzione del salario.

Perché dico tutto questo? Da “bravo analista” non so se a San Marino riusciremo ancora a mantenere a lungo i nostri salari sui livelli attuali… Pensateci.

Cordialmente
Giovanni Maiani

domenica 22 aprile 2012

BM & DB.

Nel fine settimana ho letto dal sito della tv di Stato (http://www.smtvsanmarino.sm) testualmente “Il Segretario Arzilli incontra, a Washington, la delegazione della Banca Mondiale e propone l'ingresso della Repubblica nel rapporto Doing Business”.

La prendo alla larga, ma da “bravo analista” nato e vissuto 22 anni all’estero dico soltanto che le cose a San Marino vanno, le poche volte che vanno, sempre al rilento e gli interventi basilari e fondamentali tardano sempre con ripercussioni disastrose per l’intero Paese. Ad un certo punto qualcuno lo deve dire. Gli interventi vitali per il Paese non sembrano la priorità e si perde tempo prezioso. Ora il tempo è finito. Non c’è ancora, o per lo meno non la vedo, la volontà di cambiare realmente pagina con il passato. San Marino va avanti in prima e con il freno a mano tirato. Il perché ce lo deve dire la politica. Attualmente aspettiamo che sia la giustizia italiana a governare il nostro collasso. In questo modo abbiamo già perso la nostra Sovranità. Tre anni fa, chi avrebbe mai pensato che dei dipendenti di un istituto di credito potessero essere mandati a casa? La vera domanda attuale è: quanto tempo i dipendenti pubblici resisteranno ancora? Il posto sicuro sotto lo Stato ha vita breve. E’ inevitabile e lo sappiamo tutti. Diversamente andremo obbligatoriamente verso una lotta sociale.

Tornando alla notizia americana; ricordo in primis che il Dott. Bossone era un Direttore Esecutivo della Banca Mondiale (Istituzione che ora andiamo a sollecitare) e che era senz’altro in grado di aiutare il nostro Paese e, in secondo e soprattutto, la mia analisi pubblicata il 7 novembre 2010 intitolata “San Marino può diventare un’Eccellenza” dove parlo abbondantemente del rapporto “Doing Business 2011” e della sua importanza per il nostro piccolo, ma grande Paese; vedi “…questa è la chiave per la sopravvivenza prima e lo sviluppo poi di San Marino”. Riporto di seguito anche la conclusione dell’articolo in questione visto che ha avuto un effetto mediatico molto ridotto. Chi sa come mai? “San Marino può diventare un’Eccellenza nel prossimo futuro se lo vuole veramente, ma certe cose devono cambiare in Repubblica. In fondo, una crisi è indispensabile per provocare certi cambiamenti epocali e ci offre un’opportunità di miglioramento incredibile. Basta soltanto cogliere il momento pensando al bene del paese e non al bene di qualche singolo individuo. Non è complicato. Volere e potere.. “.

Non c’entra nulla, ma Complimenti ai cresimati del passato, presente e futuro.

Cordialmente
Giovanni Maiani