domenica 29 dicembre 2013

Garments

Il futuro: gli indumenti per bambini.

Il settore garments (indumenti) ha una correlazione mensile soltanto media sugli ultimi 14 anni rispetto al consumo personale totale ($10.766 Billions), anche se graficamente non si direbbe, ed il settore rappresenta il 2.56% del consumo personale totale.


Tale proporzione è stata relativamente stabile nel tempo e passa dal 2.39% di marzo 2001 al 2.64% di giugno 2008.


Il settore dei bambini ($19,6 Billions) rappresenta attualmente soltanto lo 0.18% del totale, ma osserviamo un’espansione ed una ripresa rispetto allo 0.12% del 1999. In valore assoluto la variazione è stata del 100.5% ($9,7 Billions). Inoltre, durante gli anni 2003/2007, inclusi, il comparto ha beneficiato di performance annue decisamente superiori rispetto a quelle del mercato di riferimento ed il coefficiente alpha mensile lo conferma ampiamente. Il comparto cresce e, potenzialmente, potrebbe fare ancora molto negli anni a venire.


Il settore degli uomini ($89,5 Billions) rappresenta lo 0.83% del totale in contrazione rispetto allo 0.95% del 1999. In valore assoluto leggiamo, tuttavia, un rialzo del 21.85% nel periodo di riferimento ($73,4 Billions). Il settore maschile cresce pertanto in soldoni, ma perde quote rispetto alla spesa personale totale. In proporzione della spesa, la gente spende sempre di meno per i vestiti maschili.


Il settore delle donne ($167,3 Billions) rappresenta l’1.55% della spesa totale in lieve aumento dall’1.45% del 1999. In valore assoluto, invece, il comparto è cresciuto del 49.82% durante gli ultimi 14 anni ($111,7 Billions). Emerge dunque una crescita del settore femminile sia in valore assoluto sia in quota della spese personale totale.


Tale ultimo grafico evidenza le quote dei settori bambini (7.08%), uomini (32.38%) e donne (60.54%) rispetto all’intera spese dedicata agli indumenti ($276,3 Billions). Questo conferma pienamente il calo della spesa dedicata al settore maschile rispetto all’aumento degli altri due comparti, soprattutto quello dei bambini.


Il settore delle donne è, e rimane, il core business per definizione, mentre la spesa dedicata ai bambini è in costante crescita anche se rappresenta ancora una parte modestissima della spesa personale totale. Il settore maschile fatica decisamente a tener il passo.

Felice anno nuovo a tutti.

Cordialmente
Giovanni Maiani

lunedì 16 dicembre 2013

Usd/Brl – Importante test

Usd/Brl – Importante test

Il dollaro Usa contro il real brasiliano evidenzia una divergenza tra il recente doppio massimo ascendente realizzato nel prezzo ed il doppio massimo discendente accusato nell’Rsi. Un’altra divergenza, inversa, si era verificata tra i precedenti mesi di settembre e di ottobre.
Inoltre, il biglietto verde testa un supporto dinamico di breve periodo situato a 2.32 real il quale eventuale cedimento dovrebbe coincidere con l’inizio di una fase discendente di breve/issimo periodo. Allo stesso modo, l’Rsi testa quota 50 che rappresenta un importante livello operativo.

Cordialmente
Giovanni Maiani



Usd/Brl – Test important

Le dollar américain contre le real brésilien montre une divergence entre le récent double sommet ascendant réalisé dans le prix et le double sommet descendant accusé dans le Rsi. Une autre divergence, inverse, s'était vérifiée pendant les précédents mois de septembre et d'octobre. 
En outre, le billet vert teste un support dynamique de brève durée situé à 2.32 real et l’éventuelle cassure de ce derniers devrait coïncider avec le début d'une phase baissière de courte période. De même manière, le Rsi teste le nivaux de 50 qui représente un important niveau opérationnel.

Salutations
Giovanni Maiani

mercoledì 11 dicembre 2013

Eur Kwr – Importante test

Eur Kwr – Importante test

L’euro nei confronti del won coreano sta nuovamente testando la resistenza dinamica di breve/medio periodo iniziata durante lo scorso mese di giugno e situata, al momento, a 1450 won circa.

In effetti, l’euro perde terreno sulla divisa sud coreana, ma potrebbe iniziare una fase di recupero in caso di superamento confermato del livello come sopra. Invece, il passaggio al di sotto di 1435 won circa dovrebbe costituire un nuovo segnale di indebolimento e favorire la realizzazione di un 4° massimo discendente ed il proseguimento della discesa verso 1420 won.

Ricordo che in questo momento salgono le tensioni in Asia ed in particolare tra Cina, Giappone e Sud Corea, mentre anche quest’ultimo paese ha appena ampliato la zona di difesa aerea. Possibili ripercussioni sui mercati valutari internazionali.

Cordialmente
Giovanni Maiani




Eur Kwr - test important

L'euro contre le won coréen est de nouveau en train de tester la résistance dynamique de court/moyen terme en être depuis le mois de juin denier, et située, actuellement, à 1450 won.

En effets, l’euro perd du terrain sur la monnaie sud-coréenne, mais il pourrait commencer une phase de reprise en cas de dépassement du niveau comme ci-dessus. Par contre, le passage en dessous des 1435 won environ devrait représenter un nouveau signal d'affaiblissement et favoriser la réalisation d'un 4° maximum descendant et la poursuite de la descente vers 1420 won. 

Ricordo che in questo momento salgono le tensioni in Asia ed in particolare tra Cina, Giappone e Sud Corea, mentre anche quest’ultimo paese ha appena ampliato la zona di difesa aerea. Possibili ripercussioni sui mercati valutari internazionali.

Je rappelle qu’en ce moment des tensions montent en Asie et en particulier entre la Chine, le Japon et la Corée du Sud, tandis que le dernier pays vient aussi d’étendre ça zone de défense aérienne. Possibles répercussions sur les marchés monétaires internationaux. 

Salutations.
Giovanni Maiani


lunedì 9 dicembre 2013

Ftsemib, Gann line & Speed line - 3

Presento oggi la terza ed ultima analisi relative al Ftsemib ed alle Gann line & Speed Line.

In effetti ricordo i precedenti scritti dei giorni 14 novembre e 29 novembre.

Riporto brevemente quanto evidenziato durante il nostro ultimo appuntamento:

I giorni 4/5 dicembre: 18830/50
Il giorno 23 dicembre: 19250 circa.
Il giorno 2 gennaio: 18320/50.
Ovviamente, l’intero tracciato delle line evidenziate funge da supporto o da resistenza a secondo del proprio posizionamento in relazione al prezzo.

Vediamo ora il grafico aggiornato (anche se i livelli sono sempre validi).


Anche se il livello non è stato centrato i giorni 4/5 dicembre, è chiaro che il cedimento della Speed abbia preceduto una correzione dell’indice che è poi rimbalzato a seguito del test di una Gann. Il tracciato delle line si è rivelato pertanto molto prezioso, in questo caso, come supporto.

Lascio, come sempre, a voi giudicare la validità delle studio e delle Gann line & Speed line.

Da “bravo analista” volevo soltanto dimostrare durante questi 3 appuntamenti quello che ribadisco da circa 20 anni; ossia l’utilizzo mirato di un numero ridotto di line. Siamo tutti diversi ed ognuno di noi è predisposto per alcuni metodi e non per altri. Scegliamo pertanto, e soltanto, il metodo che meglio ci si addice, in quanto non esiste una formula magica, e cerchiamo di sfruttarlo al meglio ed in modo non invasivo.

Cordialmente
Giovanni Maiani

giovedì 5 dicembre 2013

World Nominal Gdp

Qualche giorno fa mi è venuta la curiosità di analizzare il Pil nominale storico dei vari paesi e di cercare il numero di paesi al di sopra, e quindi al di sotto, della relativa media mondiale.

Procedimento:
Ho sommato i dati relativi al Pil nominale annuo di 78 paesi (nel 1962 i paesi con dati disponibili erano 51) realizzando un Pil nominale mondiale attendibile anche se parziale che, tuttavia, rispecchia tra il 90 ed il 97% quello ufficiale. Calcolo quindi la media dei dati disponibili ed individuo il collocamento dei vari paesi rispetto ad essa.


Il grafico mostra un numero tendenzialmente ascendente di paesi che hanno un Pil nominale al di sopra della media mondiale (media semplice e non ponderata).

Apparentemente, la rappresentazione grafica dei risultati sottolinea che un numero sempre più elevato di paesi si stava arricchendo, ma è inverosimile. I dati non possono essere immediatamente interpretati in quanto il peso relativo dei vari paesi è molto diverso.


Inoltre, da uno studio più accurato (o meno superficiale) è emerso che il peso percentuale del Pil degli Usa (scala di sinistra) rispetto a quello mondiale è ovviamente molto elevato in quanto parliamo della 1° economia del pianetto, ma diminuisce costantemente ed in modo considerevolmente dal 2001 passando dal 32% al 22% circa del 2012. Allo stesso modo il Pil nipponico indietreggia in percentuale sul totale dal 1995 a favore di una crescita di quello cinese dall’inizio degli anni ‘90.


Escludendo i dati del Pil Usa dal conteggio del Pil mondiale emerge che il numero dei paesi con un Pil al di sopra della media mondiale è praticamente stabile nel tempo e pari a 16/17 circa. Ora ci siamo.

Di conseguenza, è evidente che l’eccessivo peso del Pil nominale americano e, di conseguenza, la sua dinamica condiziona considerevolmente il Gdp nominale mondiale, e quindi la sua media semplice.

Preciso che, da “bravo analista”, la mia è stata una pura curiosità in quanto calcolare la media mondiale semplice del Gdp nominale non ha assolutamente senso visto la disparità dei dati. E’ importante quindi sottolineare qualche altro indicatore statistico che meglio definisce la serie storica. In particolare, il primo quartile rappresenta soltanto lo 0.10% del Pil nominal mondiale, la mediana appena lo 0.35% ed il 3° quartile con difficoltà lo 0.84%. Ora ha più senso dire che il Pil cinese rappresenta l’11.62% del totale in quanto riusciamo a collocarlo in modo più efficiente tra i 78 paesi della nostra selezione. A comprova della quasi eterogeneità dei dati, la somma del Gdp dei primi 5 paesi (Usa, Cina, Giappone, Germania e Francia) rappresenta il 50.07% del Pil mondiale

Lo studio è utile al fine di ribadire una cosa ovvia, ma per tale motivo spesso sottovalutata. Ossia tirare delle conclusioni troppo in fretta, in molti casi per mancanza di tempo, è controproducente ed induce in errore. Spesso si sente, per esempio, che il mercato azionario ha chiuso la giornata invariato, ma in molti casi, si sorvola il fatto che nell’intraday è passato magari da un -2% ad un +1% per poi chiudere in pari. C’è una bella differenza…

L’abito non fa il monaco.

Cordialmente
Giovanni Maiani

venerdì 29 novembre 2013

Ftsemib, Gann line & Speed line - 2

Come promesso lo scorso 14 novembre, ripropongo entro fine mese il precedente grafico al fine di vedere che cosa è accaduto.

Ricordo che avevo cercato unicamente “qualche prossimo livello di supporto” in quanto l’analisi era stata realizzata “nell’ottica di una prossima correzione puramente tecnica”.




Il grafico accanto mostra le precedenti line, mentre evidenziavo per i giorni 14/15 novembre il livello di 18355 e per il giorno 25 novembre quota 17670 e 18600. La condizione ribassista non si è verificata e l’indice si è generalmente limitato a consolidare durante le ultime sedute sfiorando spesso, tuttavia, i livelli indicati o testando tre delle pochissime line tracciate per poi rimbalzare da mercoledì. Lascio a voi giudicare la validità delle Gann line & Speed line.

Aggiorno il precedente studio proponendo nuovamente alcuni, ma sempre pochi, livelli spazio/temporali.

I giorni 4/5 dicembre: 18830/50
Il giorno 23 dicembre: 19250 circa.
Il giorno 2 gennaio: 18320/50.



Come sempre, i livelli sono pochissimi in quanto cerco di individuare unicamente punti di svolta ricavati incrociando 2 line. Ovviamente, l’intero tracciato delle line evidenziate funge da supporto o da resistenza a secondo del proprio posizionamento in relazione al prezzo.

Anche in questo caso, da “bravo analista”, aggiornerò il presente studio nelle settimane a venire.

Cordialmente
Giovanni Maiani

martedì 26 novembre 2013

La Troika… da noi.

Lo scorso 27 luglio avevo pubblicato un articolo intitolato “Ed io pago” nel quale evidenziavo alcune misure di austerità adottate in vari paesi e cercavo di fare passare 2 idee fondamentali.

Le riporto brevemente:

-         “Da “bravo analista” prima di continuare a spremere i dipendenti e le classi più deboli che hanno sempre pagato andrei in primis a chiedere i conti ad altri.”
-         “Infine, ricordatevi che difficilmente una nuova tassa verrà successivamente cancellata senza qualche semplice artificio contabile.”

Nel primo caso è molto chiaro. Sono sempre gli stessi a pagare e, come se non bastasse, chi va con i/le bambini/bambine è sempre in libertà. Nel secondo caso, la matematica non è un’opinione ed in Italia rimane l’incognita della 2° rata dell’Imu la quale eventuale abolizione slitta al dopo “decadenza” anche se è già pronto in sostituzione l’aumento dell’accise sui carburanti, e non solo... Importante dunque mercoledì 27.

Tornando sulle misure di austerità e sulla Troika (Bce, Fmi e Ue), in questo inizio di settimana è aumentata la pressione sul Portogallo al quale vengono richiesti nuovi sforzi tra questi un aumento dell’età pensionabile, una riduzione dei salari nel pubblico impiego e un aumento dell’orario di lavoro di 5 ore settimanali, tagli alle pensioni, e cosi via.

Riassumendo a livello internazionale, le misure di austerità contemplano generalmente (l’elenco non è esaustivo, ma solo indicativo):

-         riduzione di salari e tagli nella Pa,
-         aumento dell’orario di lavoro,
-         aumento dell’età pensionabile,
-         aumento di tasse ed accise,
-         tetto a stipendi e pensioni,
-         tagli ai servizi,
-         riduzione della spesa nel bilancio statale,
-         haircut e/o ristrutturazione del debito pubblico,
-         nazionalizzazioni,
-         imposte patrimoniali su beni immobili.

Non ci ricorda nulla?

Non è quanto accade, almeno in parte, in Italia e a San Marino?

La Troika sembra anche da noi, anche se non si vede.

Un’altra conferma in quel senso l’abbiamo letta lo scorso 20 novembre in relazione ad una bozza del Governo sulle riforme costituzionali: “Taglio consistente del numero dei parlamentari e Senato come Camera delle regioni.”. E’ accaduto per esempio anche in Spagna per i consiglieri comunali.

Faccio una breve parentesi in quanto voglio attirare la vostra attenzione su 3 dati macro spesso poco presi in considerazione anche se interessanti.

Il risparmio delle famiglie italiane è vicino ai minimi storici e la flessione ha iniziato circa 9 mesi dopo le twin towers. La Lehman ha solo accelerato il deterioramento in essere ed è questa la cosa preoccupante.



Il reddito famigliare ha realizzato un “doppio massimo” a metà 2007 e a metà 2008 per poi stabilizzarsi con una lieve tendenza al ribasso.



Il prezzi immobiliari hanno raggiunto i massimi durante la prima metà del 2006 e abbiamo quindi assistito ad un progressivo calo.



Questi 3 semplici indicatori mostrano una piccola fetta dello scenario reale italiano sottolineando che cosa accade effettivamente ai comuni mortali.

L’elenco delle misure come sopra ricorda quanto accade nei nostri 2 paesi (Italia e San Marino) e, senza leggere i dati del Pil o del rapporto debito Pil, è chiaro che lo scenario macroeconomico peggiora da anni e che la situazione sembra arrivata ad un capolinea. E’ toccato ad una lunga serie di paesi, vedi una fornita lista nell’Europa dell’Est, poi ovviamente in Spagna, Portogallo, Grecia, Cipro, e cosi via, e potrebbe toccare a breve all’Italia (e San Marino).

Non ho ancora ben chiaro se la Troika c’è già e non si deve fare sapere in quanto occorre seguire il copione e un certo ordine al fine di preparare progressivamente la gente e non fare precipitare la zona euro nel caos visto il peso dell’Italia nell’Ue, non so se ha anticipato il suo prossimo arrivo invitandoci ad adottare preventivamente delle misure in modo di “dorare la pillola” e salvare la faccia ai politici (tenuta del governo), ma di certo i nostri 2 paesi non sono messi bene e qualche cosa si sta muovendo.

In fondo, nell’acronimo Piigs, o più gentilmente Gipsi, c’è anche la “i” di Italia.

Cordialmente
Giovanni Maiani

venerdì 22 novembre 2013

Metamorfosi cinese.

Il processo di internazionalizzazione dello yuan cinese si accelera ed assistiamo ad una vera e propria metamorfosi, d’obbligo, della Cina.

In effetti, ho già evidenziato in varie occasioni (vedi l’11 novembre 2013, il 7 ottobre 2013 ed il 23 aprile 2012) il fatto che lo yuan cinese tenta di diventare una valuta internazionale ed è chiaro che osserviamo in questo momento un’accelerazione del processo.

Vediamo alcuni degli ultimi eventi.
Poco più di un mese fa, lo scorso 11 novembre, leggiamo che “La Banca centrale europea e la Banca popolare cinese hanno stretto un accordo per una linea di swap sulle valute destinata a facilitare le transazioni in yuan nella zona euro.”. Il giorno 17 novembre è apparso sui giornali “Cina, finisce l’era del figlio unico e si chiudono i campi di «rieducazione»”. Ieri giovedì è emerso che “La Corte Suprema cinese ha affermato che l’uso della tortura per ottenere confessioni «deve essere eliminato»". Inoltre, il problema della convertibilità dello yuan (o renminbi) era già sentito all’inizio degli anni 2000 con il programma “Qualified Foreign Institutional Investors”.

Il paese ricerca in qualche modo il consenso popolare mondiale e tenta di apparire più civile per fare sì che la sua divisa venga accettata come punto di riferimento in Asia, e quindi, nel resto del mondo. Esistono già tuttavia degli accordi commerciali tra Cina, Sud Corea e Giappone che prevedono il pagamento in yuan e non in dollari e ricordo l’articolo apparso il 25 settembre 2012 su Il Sole 24 Ore intitolato “La Cina snobba il dollaro e paga il petrolio in yuan.”. Inoltre, il “baby boom” dell’inizio degli anni ‘60 ha lasciato spazio dopo un decennio ad una politica di controllo delle nascite, ma oggi anche la popolazione cinese invecchia. Tuttavia, poco dopo il Terzo Plenum del Comitato centrale del partito comunista cinese, è stato detto che la politica di controllo delle nascite “deve essere mantenuta per lungo tempo". Quindi parleremo di una possibile apertura e di riforme sulla carta.

La Cina è dunque in gara, per non dire in guerra, con gli Usa per la conquista del primo posto tra le economie mondiali.

Qualche dato macro cinese e americano a confronto.
Secondo le ultime stime di martedì scorso dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico il Pil cinese dovrebbe crescere quest’anno del 7.7% (+1.70% per gli Usa) e dell’8.20% nel 2014 (+2.90% Usa). Invece, per quanto riguarda gli ultimi dati disponibili, il Pil cinese cresce del 7.80% (+1.60% Usa), il Cpi è al 3.20% (+1-0%) e la produzione industriale pari a 10.30% (3.24%).

Tuttavia, tra i punti critici cinesi citiamo sinteticamente l’indice Pmi preliminare di novembre sceso a 50.40 dal precedente 50.90 e che minaccia di riportarsi al di sotto della soglia di 50, l’aumento dei debiti societari e delle sofferenze bancarie, il sistema non ufficiale di credito, la necessità di spingere la domanda interna per controbilanciare l’export, le riforme sociali, sistema politico paralizzante, nonché il credit squeeze che non è stato sconfitto dall’iniezione della PBOC.

Cerchiamo qualche particolarità statistica.

L’euro ha accusato un quadruplo massimo discendente nei confronti della divisa cinese, l’ultimo a cavallo tra i mesi di ottobre e di novembre, e dovrà pertanto oltrepassare la fascia di resistenza di 8.40/50 cny per poter intraprendere una fase di rafforzamento, ma l’iniziativa potrebbe essere ostacolata dagli sforzi che vengono effettuati per internazionalizzare lo yuan. Un segnale di peggioramento dell’euro in caso di cedimento di 8.10.



Il tasso di disoccupazione di settembre pari al 4% è sceso dal 4.30% di fine 2009 riportandosi in corrispondenza dei valori minimi realizzati nel periodo settembre 2007/settembre 2008.

Gli ordini di beni durevoli di ottobre hanno accusato un calo mensile del 14% realizzando un nuovo minimo dal mese di marzo 2009, mentre le scorte di beni durevoli sono in calo m/m del 12.30% realizzando un nuovo minimo dal mese di marzo 2008.

La fiducia dei consumatori ha realizzato a giugno scorso un nuovo minino storico a 97 (il precedente è stato accusato a novembre 2011) per rimbalzare parzialmente fino all’attuale 99.80.



Il saldo delle partite correnti (in dollari) crolla dalla fine del 2008 e realizza un nuovo minimo dal mese di dicembre 2005 a 98400 mld.

L’indice azionario Csi 300 perde dall’inizio dell’anno il 4.48% e dovrà superare l’area di resistenza di 2500/30 prima di poter tentare la strada del rialzo.


La Cina è un paese grande ed un grande paese per la sua storica ricchissima. Tuttavia, offre molte incognite e contraddizioni, anche se è obbligata a cambiare, almeno apparentemente, per cercare di spingere la propria moneta sullo scenario internazionale.
Da “bravo analista” penso che la posta in gioco sia enorme. Ricordiamoci che una valuta internazionale può essere utilizzata come moneta di riserva ufficiale a livello mondiale.
Altro elemento al limite, ma da non sottovalutare. Sul pianetta, circa oltre 1 persona su 2 vive in Asia (circa 3.8 mld su 7 mld di abitanti) e, primo o poi, dovremo fare i conti con questa realtà.

Cordialmente
Giovanni Maiani

martedì 19 novembre 2013

La mia idea sulla politica.

Parliamo un attimo di politica. Ma a modo mio.

Pubblico le mie analisi fondamentali, tecniche o macroeconomiche da quasi 20 anni (marzo 1994) e, se sono “sopravissuto” come analista a tangentopoli, alla bolla delle Dot-com, all’11 settembre ed alla Lehman sarà anche perché, e forse soprattutto, sono obiettivo. Cercherò di esserlo anche oggi.

Da “bravo analista” quando mi trovo di fronte ad un problema cerco una possibile soluzione a 360 gradi. Open mind. Non è tanto importante quale metodo utilizzo (ce ne sono diversi), l’importante è che funziona, che sia logico in quanto ripetibile e con basi matematiche/statistiche solide.

Supponiamo che nella vita civile ci sia un certo problema. Io da tecnico, ma primariamente da persona disinteressata, ma interessata (non è una battuta) a risolverlo, cerco una possibile soluzione che può essere individuata in qualsiasi dominio. L’idea potrebbe venire dalla matematica, dalla fisica, dal mondo animale o da quello vegetale, da una mia esperienza di vita, dal suggerimento di un amico, da una barzelletta, da una parabola biblica, dall’analisi tecnica, dalla filosofia, da una cosa brutta accaduta, da un’ispirazione, da quello che fa al riguardo un altro paese o da qualsiasi altra cosa. Non m’interessa e non importa. L’importante (anche qua non è una battuta) è risolvere un dato problema.

In politica, se un partito politico individua la probabile soluzione di un problema, ma questa appartiene ideologicamente ad un partito politico di opposizione (di opposizione rispetto all’ideologia del primo partito) questa possibile soluzione non verrà mai, e poi mai, presa in considerazione e, la cosa peggiorare, è che questo avverrà in piena coscienza e consapevolezza. Praticamente, piuttosto che dare il contentino all’altro partito, accettando pertanto il fatto che il proprio non abbia tutte le risposte, mi stacco a morso una zampetta come farebbe un coyote intrappolato. Questo è illogico, ma lo fanno quasi tutti i partiti. Quindi, primo di tutto, c’è l’ideologia del partito, o cosi sembra.

Qua c’è l’onnipotenza e la presunzione che non portano da nessuna parte.

Inoltre, il rischio è quello di perdere dei voti e dunque subentra l’attaccamento alla poltrona che detrona obbligatoriamente il bene per il paese.

Ma la formula magica non esiste, come non esiste aver sempre ragione o sempre torto.

Sarete in molti a pensarla diversamente, almeno apparentemente, anche se in fondo sapete che ho ragione.

Siamo sicuri che il bene per il paese passi avanti alla paura di perdere la poltrona?

I partiti hanno generalmente sempre meno ideologia e puntano principalmente al potere. Ecco una semplice prova.

Ricordo:

17 febbraio 1992: Tangentopoli

19 aprile 2013: “I consiglieri indagati, secondo quanto si apprende, sarebbero 52 su 60. Peculato, finanziamento illecito dei partiti e truffa le accuse ipotizzate a vario titolo. Tutti i gruppi politici del Consiglio regionale del Piemonte, compreso il Movimento 5 Stelle e l'Italia dei Valori, sarebbero quindi interessati…”. Vedi l’articolo su Il Sole 24 Ore al seguente link: http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2013-04-19/regione-piemonte-consiglieri-indagati-093752.shtml

Dopo 20 anni ci siamo nuovamente e con tutti i partiti. Ma se l’ideologia politica fosse il primario obiettivo non tutti i partiti sarebbero coinvolti, ma solo alcuni. Ne deduco che se alcuni vanno in politica nell’intento di fare il bene del paese, ma poi rifiutano una soluzione appartenendo ideologicamente ad un’altra formazione politica è unicamente per non perdere voti, quindi la poltrona, e non per il bene del paese. Diversamente, uno rischia anche di non essere rieletto per il bene supremo del paese, perché fare il politico dovrebbe essere un Onore e non un mezzo per raggiungere rapidamente il proprio fine egoistico. Da “bravo analista” lo chiamo Alto tradimento. Magari questi che cercano di entrare in politica, o che sono entrati in politica, non hanno mai pensato di fare il bene del paese. Diversamente come si spiega tutto questo magna magna generalizzato?

Una soluzione semplice è a portata di mano e la conosciamo tutti. Perché non responsabilizzare i politici? Ogni 3 mesi le aziende hanno le trimestrali, mio figlio porta la pagella ogni 4, un rappresentato ha il budget annuale. Loro nulla. Facile cosi. Non possono nascondersi dietro il fatto di essere stati eletti. Aver avuto la preferenza popolare comporta una grande responsabilità.

Visto che tutti i partiti sono coinvolti nei vari scandali che si leggono tutti i giorni, Vi invito a votare le persone e non tanto i partiti, responsabilizzandole. Prima di votare a destra o a sinistra, con tutte le varie sfumature, votate delle persone pulite, serie, consapevole di poter essere sanzionate personalmente in caso di errori o banalmente rimandate a casa dopo qualche mancato raggiungimento dell’obiettivo. Vedremo poi che la fila per entrare in politica andrà via via più sottile.

Bypasso il fatto che nonostante il Calciopoli 2005/2006 seguito dal Calciopoli 2012, con tanto di sentenze definitive, si continui a seguire il calcio ed a giocare la schedina quando è stato dimostrato che il sistema è truccato. Non mi capacito.

Il problema alla base è l’educazione delle persone ed il senso morale che vengono messi da parte per il dd (dio denaro). Lo scrivo da anni. Siamo fortunati di essere peccatori, in quanto non è male in certi casi, ma come in tutte le cose ci vogliono dei limiti. Il denaro serve, questo è un teorema in quanto ovvio senza dover essere dimostrato. Ma l’uomo corre ciecamente dietro al denaro quando il suo vero problema è il tempo. Fra circa 100 anni pochi degli attuali esseri umani saranno ancora in vita e questo vale anche per gli uomini più ricchi al mondo. Pensateci.

Occorre cercare il denaro senza perdere di vista la retta via, anche se con qualche oscillazione qua e là per la nostra natura di peccatori. Parlo di oscillazioni e non di inversioni di tendenza. E’ diverso. Oggi si dice che è meglio apparire che essere. Sarà!

Per ricordarvi che sono obiettivo.

Il 7 novembre 2010 avevo pubblicato un’analisi sul report Doing Business 2011 dove sottolineavo la sua importanza per San Marino. Lunedì 18 novembre leggiamo sui giornali: ‘Doing Business: ora San Marino “esiste”’.

Il 24 dicembre 2012 avevo pubblicato un’analisi intitolata “Diffidate dai falsi profeti.”, mentre nell’angelus del Papa Francesco del 17 novembre scorso è scritto “…«Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome» (v. 8). E’ un invito al discernimento, questa virtù cristiana di capire dove è lo spirito del Signore e dove è il cattivo spirito…”.

Io non sono un grande esempio da seguire, ma da “bravo analista” cerco di scrivere in modo obiettivo e quando occorre, anche se mi manca il tempo per farlo tutte le volte che vorrei. Ricordatevi che è più facile parlare che scrivere. Le parole volano, gli scritti no.

Cordialmente
Giovanni Maiani

giovedì 14 novembre 2013

Ftsemib, Gann line & Speed line.

Lo scorso 1 ottobre, in un’analisi pubblicata in francese, avevo ipotizzato che l’eventuale superamento confermato di 18142 avrebbe potuto favorire il proseguimento della tendenza in essere verso l’importante livello psicologico di 20000. In effetti, l’indice si è avvicinato parzialmente a tale ultimo livello per poi realizzare un triplo massimo statico in corrispondenza dell’area 19474/19501 prima di consolidare, quindi cedere parzialmente. In questa occasione, l’indice ci ha tuttavia regalato un rialzo del 7.5% in soli 20 giorni.

Ricordo: « L’éventuel retour confirmé au dessus du récent maximum relatif de 18142 devrait valider la tentative de reprise en cours et favoriser la poursuite de la tendance en être vers l’important niveau psychologique de 20000. »

Oggi, sta testando il supporto statico di brevissimo periodo individuato in corrispondenza del recente minimo relativo di 18663 circa e potrebbe completare la realizzazione di un doppio massimo discendente.




Pertanto, nell’ottica di una prossima correzione puramente tecnica, cercheremo qualche prossimo livello di supporto in grado di favorire un rimbalzo o, in caso di cedimento, generare un segnale di peggioramento.

Il trend in essere è ancora ascendente e non abbiamo osservato un vero e proprio inizio di discesa. Leggiamo una fase di congestione che, tuttavia, potrebbe nascondere una distribuzione.

Di conseguenza, ricaviamo facilmente dal passaggio di una Speed line (in verde) e da una Gann line l’interessante punto posto a 18355 che potrebbe essere interessato già in questo fine settimana. In caso di discesa prolungata emerge attorno al giorno 25 novembre un altro livello di supporto ricavato dall’incrocio di 2 Gann lines in corrispondenza di quota 17670. Invece, nell’ottica di tentativo di recupero, sempre per quanto riguarda il giorno 25 novembre, un altro punto interessante viene individuato a quota 18600 circa.

Abbiamo quindi individuato un possibile supporto per questo fine settimana ed altre due livelli per il giorno 25 circa. Ho voluto evidenziare solo alcuni tra i livelli individuabili quelli, secondo me, con la maggiore validità e solo per quanto riguarda l’ipotesi ribassista.

Vada come vada, da “bravo analista” riproporrò il grafico odierno entro fine mese per vedere che cosa è accaduto.

Cordialmente
Giovanni Maiani

giovedì 7 novembre 2013

Eur Usd – Importante test

In attesa della Bce.

La divisa europea ha realizzato lo scorso 25 ottobre un massimo relativo nei confronti del dollaro americano a quota 1.3832 mettendo a segno, in tale occasione, un nuovo massimo relativo dalla seconda metà del mese di novembre 2011.

Successivamente, l’euro ha perso il 2.82% del proprio valore fino a realizzare lunedì un minimo relativo a 1.3442 dollari. In effetti, l’area situata nelle immediate vicinanze di tale ultimo livello corrisponde ad un doppio livello di supporto ricavato sia da un recente doppio massimo statico sia da una retta dinamica prodotta congiungendo i due minimi ascendenti che sta caratterizzando il 3° trimestre dell’anno.

L’euro è quindi alle prese con un importante test tecnico ed il rimbalzo avvenuto proprio questo mercoledì tende a confermarlo. Osserviamo dunque una moneta unica che cerca di rimbalzare da un vero e proprio bivio fondamentale, cercando pertanto di evitare il possibile inizio di una fase di inversione ribassista, mentre fra poche ore la Bce, ma anche la Boe, decideranno il livello dei tassi di interesse entrambi pari allo 0.50%.

Mario Draghi dovrà decidere se tagliare o lasciare invariato il costo del denaro nella zona euro prendendo in considerazione, da una parte, il crollo dell’inflazione ed il rischio di deflazione, e da un’altra parte gli ordinativi industriali tedeschi in netto miglioramento. Inoltre, l’economia nella zona euro (-0.60% nel 2° trimestre) è tuttora in difficoltà penalizzata dall’elevata disoccupazione (12.20% nel 3° trimestre) e dalla crisi del debito pubblico che non accenna a diminuire. Tralasciamo l’inizio del tapering americano, forse rinviato, dallo shutdown. Il rimbalzo dell’euro complica ulteriormente lo scenario già impegnativo.

Tutti questi elementi sottolineano il difficile compito che la Bce sta per affrontare, ma voglio ribadire che, a prescindere, ci sarà probabilmente un prossimo aumento di volatilità nei mercati internazionali (ora o nel successivo appuntamento dell’eurotower di dicembre) particolarmente pericoloso visto la vicinanza con la chiusura dell’anno solare che coincide con la definizione dei dati di chiusura di anno da inserire nei bilanci.

Tornando all’aspetto puramente tecnico, l’euro rimbalza dal test di un doppio livello di supporto individuato nella fascia 1.346/0 dollari e tende a rafforzarsi ulteriormente. Tuttavia, l’eventuale cedimento confermato di 1.3400 dollari dovrebbe coincidere con l’inizio di una fase di inversione ribassista di breve periodo.

La decisione della Bce confermerà l’accenno di recupero dell’euro o aiuterà il Dollar index a riportarsi al di sopra del recente 80.93?

Questa volta è difficile per i numerosi parametri da prendere in considerazione e per come verrà interpretato il forte crollo dell’inflazione.

Cordialmente
Giovanni Maiani



Eur Usd - Important test 

En attente de la Bce. 

La monnaie européenne a réalisé le 25 octobre dernier un maximum relatif par rapport au dollar américain à 1.3832$ effectuant, en telle occasion, un nouveau sommet depuis la deuxième moitié du mois de novembre 2011. 

Successivement, l’euro a perdu jusqu'à 2.82% de sa valeur réalisant lundi un minimum relatif à 1.3442 dollars. En effets, la zone située dans les environs immédiats de tel dernier niveau correspond à un double niveau de support dérivé d’un récent double sommet statique et d’une courbe dynamique produite en joignant les deux minimaux ascendants qui caractérisent le 3° trimestre de l'année. 

L’euro est donc aux prises avec un important test technique et le rebond avenue ce mercredi tend à le confirmer. Nous observons donc une monnaie unique qui tente de rebondir d'une bifurcation fondamentale en cherchant donc d'éviter le début d'une possible phase d'inversion baissière, alors que dans quelques heures la Bce, mais aussi la Boe, décideront le niveau des taux d'intérêt (actuellement tous les deux sont à 0.50%).  

Mario Draghi devra décider si couper ou laisser inchangé le coût de l'argent dans la zone euro en tenant compte, d'une part, de l'effondrement de l'inflation et du risque de déflation, et d'autre part, des commandes industrielles allemandes en nette amélioration. En outre, l'économie dans la zone euro (-0.60% dans le 2° trimestre) est toujours en difficulté et pénalisée par le chômage élevé (12.20% dans le 3° trimestre) et par la crise de la dette publique qui ne semble pas vouloir diminuer. Sans parler du début du tapering américain, peut-être, renvoyé par le récent shutdown. Le rebond de l’euro complique l'ultérieurement la situation déjà très difficile. 

Tous ces facteurs soulignent la tâche très dure que la Bce va affronter, mais je veux confirmer que, de toute façon, il y aura probablement une prochaine augmentation de volatilité sur les marchés internationaux (maintenant ou lors de la prochaine réunion de l'eurotower à décembre) particulièrement dangereux vu la proximité avec la fin de l'année solaire qui coïncide avec la définition des valeurs de clôture d'année à insérer dans les bilans. 

En revenant à l'aspect purement technique, l’euro rebondit du test d'un double niveau de support déterminé dans la bande 1.346/0 dollars et tente de se renforcer ultérieurement. Cependant, l’éventuel retour confirmé au dessous de 1.3400 dollars devrait coïncider avec le début d'une inversion baissière de brève période.  

La décision de la Bce confirmera le début de rebond de l’euro ou aidera le Dollar index à se reporter au-dessus du récent 80.93? 

Cette fois c’est difficile pour l’important nombre de variables à prendre en considération et pour comme sera jugé la forte baisse de l'inflation. 

Salutations.
Giovanni Maiani 

lunedì 4 novembre 2013

Fine anno potenzialmente impegnativo per i tassi.

Mentre negli Usa, scossa dal recente shutdown, ci si interroga sull’eventuale inizio del tapering, ossia la progressiva riduzione del programma di acquisto di 85 miliardi di dollari al mese della Fed a sostegno dell’economia, nella zona euro fa paura il rischio di deflazione.

In effetti, l’ultimo dato preliminare dell’inflazione a/a nella zona euro è pari allo 0.70% dal 3% di novembre 2011, mentre dallo scorso mese di maggio il tasso della Bce è pari a 0.50% dal precedente 0.75%. Giovedì prossimo l’Eurotower si pronuncerà nuovamente sul costo del denaro ed un numero crescente di analisti ipotizzano una nuova sforbiciata entro fine anno, se non il prossimo 7 novembre, il successivo 5 dicembre. Magari dopo i dati definitivi dell’inflazione euro e del lavoro americano. Ricordo tuttavia che la Germania è nettamente contraria ad un’ulteriore diminuzione dei tassi per il rischio di bolla immobiliare e di tensioni sui fondi pensione.

Osserviamo durante le ultime sedute un rialzo, più o meno condiviso, dell’azionario, nonché un drastico indebolimento della divisa europea. Oltre al rischio di deflazione che avviene, come se non bastasse, in un contesto di aumento generalizzato dell’Iva dal 2008 in quasi tutti i paesi europei (veri il 22% italiano di inizio ottobre), l’Eurozona deve fare i conti anche con gli stress test della Bce ed i nuovi parametri di capitalizzazione delle banche europee, e non solo... Vedi anche quanto accaduto lunedì ad Ubs e Credit Suisse n Svizzera.



Draghi sarà dunque portato a giudicare se il rapido calo dell’inflazione, dall’1.10% allo 0.70% in un solo mese (anche se il target Bce è al 2%), è un evento casuale e se necessita di un’immediata risposta tecnica.

L’eventuale riduzione dei tassi (vedi sotto), entro fine anno, anche se molto probabile, non è questa volta cosa scontata come avvenuta per altre scelte della Bce. Vedi per esempio in fondo dall’articolo del 27 febbraio 2011 intitolato “Gli assomigliamo ancora?”.



 Le prossime giornate, fino giovedì, potrebbero dunque essere relativamente fiacche, ma il fine anno è atteso potenzialmente molto impegnativo soprattutto tenendo conto di un probabile aumento di volatilità sui mercati che condizionerà indubbiamente i valori di bilancio di fine anno. Elemento, dato forse per scontato, ma da non sottovalutare perché manca poi il tempo materiale per un eventuale recupero.

Cordialmente
Giovanni Maiani

mercoledì 30 ottobre 2013

L’Oreal

Un rettangolo da sfruttare.
Il titolo realizza da qualche mese un movimento laterale tra 120.50 e 130.50 euro circa caratterizzato da una lunga serie di massimi e minimi relativi effettuati in corrispondenza dei livelli estremi sopra evidenziati. Anche questo caso potrebbe finire fra qualche anno nei libri di analisi tecnica.

Possiamo sfruttare la tendenza in atto e l’ampiezza di 10 euro creando un’area di ipercomprato tra 128.50 e 130.50, nonché un’area di ipervenduto tra 122.50 e 120.50. Un po’ come se si trattasse di un Rsi o di uno Stochastic.

Alcuni spunti operativi:
Si acquista dopo il ritorno al di sopra di 122.50 e si vende nell’area 128.50/130.50.
Il superamento di 130.50 potrebbe lasciar spazio all’inizio di una fase ascendente.
Il cedimento di 120.50 potrebbe precedere l’inizio di una fase discendente.

Solitamente, i movimenti laterali, se sufficientemente ampi, posso anche essere utilizzati in questo modo.

Stiamo a vedere nel prossimo futuro il comportamento del titolo dopo la fuoriuscita dall’area 128-50/130.50.

Da “bravo analista”, in questo caso non abbiamo una previsione, ma una metodologia che è molto meglio.

Cordialmente
Giovanni Maiani

 
L’Oréal

Un rectangle à exploiter.

Le titre réalise depuis quelques mois un mouvement latéral entre 120.50 et 130.50€ environ caractérisé par une longue série de sommets et de moindres relatifs effectués en relation des niveaux extrêmes précités. Ce cas aussi pourrait finir dans quelques années dans des livres d'analyse technique.

Nous pouvons exploiter la tendance en acte et l'ampleur de 10€ avec la création d'une zone de « surachat » entre 128.50 et 130.50 et une zone de « survente » entre 122.50 et 120.50. Un peu comme s'il se traitait d’un Rsi ou d’un Stochastique .

Quelques idées opératives:
Des achats après le retour au-dessus de 122.50 et ventes dans la zone 128.50/130.50.
Le franchissement de 130.50 pouvait précéder le début d'une tendance à la hausse.
Le retour au dessous de 120.50 pourrait précéder le début d'une tendance baissière.

En général, les mouvements latéraux, si suffisamment amples, peuvent être utilisés de ces façons.

Nous verrons très prochainement le comportement du titre après sa sortie de l’aire 128-50/130.50.

Aujourd’hui, nous n'avons pas une prédiction, mais une méthodologie ce qui est beaucoup mieux.

Je m’excuse pour mon français, mais je vis à l’étranger et j’ai eu très peu l’occasion de m’en servir depuis 1987.

Salutations.
Giovanni Maiani

martedì 29 ottobre 2013

La giornata mondiale del risparmio.

Mercoledì è la giornata mondiale del risparmio. Parliamone.

Non tratteremo in questa sede del risparmio energetico o del risparmio legato al consumo “intelligente” ed al riciclo, anche se entrambi devono essere assolutamente valorizzati e condivisi, ma bensì del risparmio delle famiglie o, come dicono gli anglosassoni, del Household saving.

In primis, osserviamo che il tasso di risparmio delle famiglie nell’UE27 alla fine del primo trimestre del 2013 era pari all’11%, mentre flette dai massimi raggiunti durante il 2° trimestre del 2009 a 13.6%. Nel zona euro (ZE17), invece, il dato attuale era pari al 13.10% dal massimo di 15.8% del 1° trimestre del 2009. Emerge graficamente che il peggioramento della situazione nella ZE17 ha favorito la recente realizzazione di un nuovo minimo relativo, mentre questo non è accaduto nell’Ue27.

 

Inoltre, il tasso di risparmio delle famiglie si è praticamente dimezzato in Italia dal 1995 (21.84%) ai giorni nostri (11.40% nel 2012) e tale scenario ricorda anche quello olandese, anche se in modo meno marcato. Tra i paesi geograficamente più vicini a noi leggiamo che la Germania ha avuto un tasso relativamente costante durante gli ultimi 18 anni e, anzi, il tasso attuale di risparmio (16.9%) è leggermente superiore a quello del ’95 (16.63%). Anche la Francia è rimasta stabile con un tasso medio nel periodo del 15.12%. La Svizzera ha un tasso medio del 16% durante gli ultimi 18 anni in linea con quelli precedenti, anche se poteva essere atteso ben più alto. Il Regno Unito ha in tasso di risparmio delle famiglie storicamente basso attualmente del 6.57% rispetto al precedente 9.42% del ’95. Altri paesi hanno fatto peggio del bel paese e cito rapidamente l’Estonia (6.70% nel 2012), forse a sorpresa la Finlandia (8.75%), la Lituania (9.20%) e la Polonia (8.16%) per citarne alcuni. Molto bene il Belgio (15.44%), ma la Germania prevale su tutti nell’Ue nel 2012. Molto interessante visto la crisi del debito pubblico europeo ed la Grecia…


Abbiamo visto molto rapidamente, ma è bastato per rendere l’idea, che lo scenario italiano si sia deteriorato maggiormente rispetto agli altri paesi geograficamente vicini e ciò ci fa capire il peggioramento del bel paese nel panorama europeo. Un ennesimo segnale che l’Italia è alla canna del gas.

Da “bravo analista” ricordo che si diceva una volta che l’Italia era il paese che risparmiava maggiormente in Europa, ma ora è soltanto un bello ricordo, e questo ci deve preoccupare. Non penso che le cose potranno migliorare in modo significativo nei prossimi anni in quanto il continuo aumento delle tasse penalizza il consumo, gli investimenti (pari al 7.9% nell’Ue27 al 1° trimestre dell’anno dall’11% del 1° trimestre del 2007) ed il risparmio delle famiglie.

La prossima giornata mondiale del risparmio ci deve dunque fare pensare, e molto.

Cordialmente.
Giovanni Maiani