domenica 29 dicembre 2013

Garments

Il futuro: gli indumenti per bambini.

Il settore garments (indumenti) ha una correlazione mensile soltanto media sugli ultimi 14 anni rispetto al consumo personale totale ($10.766 Billions), anche se graficamente non si direbbe, ed il settore rappresenta il 2.56% del consumo personale totale.


Tale proporzione è stata relativamente stabile nel tempo e passa dal 2.39% di marzo 2001 al 2.64% di giugno 2008.


Il settore dei bambini ($19,6 Billions) rappresenta attualmente soltanto lo 0.18% del totale, ma osserviamo un’espansione ed una ripresa rispetto allo 0.12% del 1999. In valore assoluto la variazione è stata del 100.5% ($9,7 Billions). Inoltre, durante gli anni 2003/2007, inclusi, il comparto ha beneficiato di performance annue decisamente superiori rispetto a quelle del mercato di riferimento ed il coefficiente alpha mensile lo conferma ampiamente. Il comparto cresce e, potenzialmente, potrebbe fare ancora molto negli anni a venire.


Il settore degli uomini ($89,5 Billions) rappresenta lo 0.83% del totale in contrazione rispetto allo 0.95% del 1999. In valore assoluto leggiamo, tuttavia, un rialzo del 21.85% nel periodo di riferimento ($73,4 Billions). Il settore maschile cresce pertanto in soldoni, ma perde quote rispetto alla spesa personale totale. In proporzione della spesa, la gente spende sempre di meno per i vestiti maschili.


Il settore delle donne ($167,3 Billions) rappresenta l’1.55% della spesa totale in lieve aumento dall’1.45% del 1999. In valore assoluto, invece, il comparto è cresciuto del 49.82% durante gli ultimi 14 anni ($111,7 Billions). Emerge dunque una crescita del settore femminile sia in valore assoluto sia in quota della spese personale totale.


Tale ultimo grafico evidenza le quote dei settori bambini (7.08%), uomini (32.38%) e donne (60.54%) rispetto all’intera spese dedicata agli indumenti ($276,3 Billions). Questo conferma pienamente il calo della spesa dedicata al settore maschile rispetto all’aumento degli altri due comparti, soprattutto quello dei bambini.


Il settore delle donne è, e rimane, il core business per definizione, mentre la spesa dedicata ai bambini è in costante crescita anche se rappresenta ancora una parte modestissima della spesa personale totale. Il settore maschile fatica decisamente a tener il passo.

Felice anno nuovo a tutti.

Cordialmente
Giovanni Maiani

lunedì 16 dicembre 2013

Usd/Brl – Importante test

Usd/Brl – Importante test

Il dollaro Usa contro il real brasiliano evidenzia una divergenza tra il recente doppio massimo ascendente realizzato nel prezzo ed il doppio massimo discendente accusato nell’Rsi. Un’altra divergenza, inversa, si era verificata tra i precedenti mesi di settembre e di ottobre.
Inoltre, il biglietto verde testa un supporto dinamico di breve periodo situato a 2.32 real il quale eventuale cedimento dovrebbe coincidere con l’inizio di una fase discendente di breve/issimo periodo. Allo stesso modo, l’Rsi testa quota 50 che rappresenta un importante livello operativo.

Cordialmente
Giovanni Maiani



Usd/Brl – Test important

Le dollar américain contre le real brésilien montre une divergence entre le récent double sommet ascendant réalisé dans le prix et le double sommet descendant accusé dans le Rsi. Une autre divergence, inverse, s'était vérifiée pendant les précédents mois de septembre et d'octobre. 
En outre, le billet vert teste un support dynamique de brève durée situé à 2.32 real et l’éventuelle cassure de ce derniers devrait coïncider avec le début d'une phase baissière de courte période. De même manière, le Rsi teste le nivaux de 50 qui représente un important niveau opérationnel.

Salutations
Giovanni Maiani

mercoledì 11 dicembre 2013

Eur Kwr – Importante test

Eur Kwr – Importante test

L’euro nei confronti del won coreano sta nuovamente testando la resistenza dinamica di breve/medio periodo iniziata durante lo scorso mese di giugno e situata, al momento, a 1450 won circa.

In effetti, l’euro perde terreno sulla divisa sud coreana, ma potrebbe iniziare una fase di recupero in caso di superamento confermato del livello come sopra. Invece, il passaggio al di sotto di 1435 won circa dovrebbe costituire un nuovo segnale di indebolimento e favorire la realizzazione di un 4° massimo discendente ed il proseguimento della discesa verso 1420 won.

Ricordo che in questo momento salgono le tensioni in Asia ed in particolare tra Cina, Giappone e Sud Corea, mentre anche quest’ultimo paese ha appena ampliato la zona di difesa aerea. Possibili ripercussioni sui mercati valutari internazionali.

Cordialmente
Giovanni Maiani




Eur Kwr - test important

L'euro contre le won coréen est de nouveau en train de tester la résistance dynamique de court/moyen terme en être depuis le mois de juin denier, et située, actuellement, à 1450 won.

En effets, l’euro perd du terrain sur la monnaie sud-coréenne, mais il pourrait commencer une phase de reprise en cas de dépassement du niveau comme ci-dessus. Par contre, le passage en dessous des 1435 won environ devrait représenter un nouveau signal d'affaiblissement et favoriser la réalisation d'un 4° maximum descendant et la poursuite de la descente vers 1420 won. 

Ricordo che in questo momento salgono le tensioni in Asia ed in particolare tra Cina, Giappone e Sud Corea, mentre anche quest’ultimo paese ha appena ampliato la zona di difesa aerea. Possibili ripercussioni sui mercati valutari internazionali.

Je rappelle qu’en ce moment des tensions montent en Asie et en particulier entre la Chine, le Japon et la Corée du Sud, tandis que le dernier pays vient aussi d’étendre ça zone de défense aérienne. Possibles répercussions sur les marchés monétaires internationaux. 

Salutations.
Giovanni Maiani


lunedì 9 dicembre 2013

Ftsemib, Gann line & Speed line - 3

Presento oggi la terza ed ultima analisi relative al Ftsemib ed alle Gann line & Speed Line.

In effetti ricordo i precedenti scritti dei giorni 14 novembre e 29 novembre.

Riporto brevemente quanto evidenziato durante il nostro ultimo appuntamento:

I giorni 4/5 dicembre: 18830/50
Il giorno 23 dicembre: 19250 circa.
Il giorno 2 gennaio: 18320/50.
Ovviamente, l’intero tracciato delle line evidenziate funge da supporto o da resistenza a secondo del proprio posizionamento in relazione al prezzo.

Vediamo ora il grafico aggiornato (anche se i livelli sono sempre validi).


Anche se il livello non è stato centrato i giorni 4/5 dicembre, è chiaro che il cedimento della Speed abbia preceduto una correzione dell’indice che è poi rimbalzato a seguito del test di una Gann. Il tracciato delle line si è rivelato pertanto molto prezioso, in questo caso, come supporto.

Lascio, come sempre, a voi giudicare la validità delle studio e delle Gann line & Speed line.

Da “bravo analista” volevo soltanto dimostrare durante questi 3 appuntamenti quello che ribadisco da circa 20 anni; ossia l’utilizzo mirato di un numero ridotto di line. Siamo tutti diversi ed ognuno di noi è predisposto per alcuni metodi e non per altri. Scegliamo pertanto, e soltanto, il metodo che meglio ci si addice, in quanto non esiste una formula magica, e cerchiamo di sfruttarlo al meglio ed in modo non invasivo.

Cordialmente
Giovanni Maiani

giovedì 5 dicembre 2013

World Nominal Gdp

Qualche giorno fa mi è venuta la curiosità di analizzare il Pil nominale storico dei vari paesi e di cercare il numero di paesi al di sopra, e quindi al di sotto, della relativa media mondiale.

Procedimento:
Ho sommato i dati relativi al Pil nominale annuo di 78 paesi (nel 1962 i paesi con dati disponibili erano 51) realizzando un Pil nominale mondiale attendibile anche se parziale che, tuttavia, rispecchia tra il 90 ed il 97% quello ufficiale. Calcolo quindi la media dei dati disponibili ed individuo il collocamento dei vari paesi rispetto ad essa.


Il grafico mostra un numero tendenzialmente ascendente di paesi che hanno un Pil nominale al di sopra della media mondiale (media semplice e non ponderata).

Apparentemente, la rappresentazione grafica dei risultati sottolinea che un numero sempre più elevato di paesi si stava arricchendo, ma è inverosimile. I dati non possono essere immediatamente interpretati in quanto il peso relativo dei vari paesi è molto diverso.


Inoltre, da uno studio più accurato (o meno superficiale) è emerso che il peso percentuale del Pil degli Usa (scala di sinistra) rispetto a quello mondiale è ovviamente molto elevato in quanto parliamo della 1° economia del pianetto, ma diminuisce costantemente ed in modo considerevolmente dal 2001 passando dal 32% al 22% circa del 2012. Allo stesso modo il Pil nipponico indietreggia in percentuale sul totale dal 1995 a favore di una crescita di quello cinese dall’inizio degli anni ‘90.


Escludendo i dati del Pil Usa dal conteggio del Pil mondiale emerge che il numero dei paesi con un Pil al di sopra della media mondiale è praticamente stabile nel tempo e pari a 16/17 circa. Ora ci siamo.

Di conseguenza, è evidente che l’eccessivo peso del Pil nominale americano e, di conseguenza, la sua dinamica condiziona considerevolmente il Gdp nominale mondiale, e quindi la sua media semplice.

Preciso che, da “bravo analista”, la mia è stata una pura curiosità in quanto calcolare la media mondiale semplice del Gdp nominale non ha assolutamente senso visto la disparità dei dati. E’ importante quindi sottolineare qualche altro indicatore statistico che meglio definisce la serie storica. In particolare, il primo quartile rappresenta soltanto lo 0.10% del Pil nominal mondiale, la mediana appena lo 0.35% ed il 3° quartile con difficoltà lo 0.84%. Ora ha più senso dire che il Pil cinese rappresenta l’11.62% del totale in quanto riusciamo a collocarlo in modo più efficiente tra i 78 paesi della nostra selezione. A comprova della quasi eterogeneità dei dati, la somma del Gdp dei primi 5 paesi (Usa, Cina, Giappone, Germania e Francia) rappresenta il 50.07% del Pil mondiale

Lo studio è utile al fine di ribadire una cosa ovvia, ma per tale motivo spesso sottovalutata. Ossia tirare delle conclusioni troppo in fretta, in molti casi per mancanza di tempo, è controproducente ed induce in errore. Spesso si sente, per esempio, che il mercato azionario ha chiuso la giornata invariato, ma in molti casi, si sorvola il fatto che nell’intraday è passato magari da un -2% ad un +1% per poi chiudere in pari. C’è una bella differenza…

L’abito non fa il monaco.

Cordialmente
Giovanni Maiani