martedì 24 febbraio 2015

EDF: ecco i motivi.

Lo scorso 10 febbraio avevo pubblicato la seconda parte dell’articolo intitolato “Crude Oil e Open Interest” e, l’ultima frase prima dei saluti era “Ora, il titolo azionario francese Edf è molto interessante per vari motivi...”.

Ho ricevuto una email che mi chiedeva di essere più specifico al riguardo. Eccomi.

Come avevo scritto i motivi errano vari. La seguente tabella sintetica spiega molte cose. La tabella è aggiornata ad oggi, mentre i valori al giorno 10 febbraio errano ovviamente leggermente diversi. Ma dovrebbe lo stesso rendere l’idea.

In primis avevo analizzato brevemente 14 titoli europei attivi nel settore delle utilities.

Dalla tabella emerge che Edf:
-    
 
ha la 2° capitalizzazione del paniere,
-          ha il P/E più basso,
-          ha l’Eps maggiore,
-          ha il 3° rendimento del dividendo,
-          ha un alpha (a 2 anni) discreto rispetto al paniere,
-          ha un beta (a 2 anni) appena al di sotto della media del paniere,
-          ha una correlazione interessante in quanto limitata al 49%,
-          ha il prezzo del titolo in calo del quasi 16% sui 12 mesi,
-          ha il 2° Book Value per Share più elevato,
-          ha un rapporto di Revenue per Share molto elevato,
-          ha il 2° Valore (Current entreprise Value) per Share più elevato.


Per farla breve, la società c’è.

Dal punto di vista puramente tecnico abbiamo già visto il prezzo decisamente scontato sui 12 mesi soprattutto se paragonato con le performance degli altri titoli del paniere.


Inoltre, il giorno 10 febbraio il titolo tendeva a confermare un “mini” pull back up realizzato il giorno 3 febbraio dopo il segnale di inversione rialzista del 26 gennaio. Ora, invece, ha realizzato un 2° pull back up il giorno 12 febbraio per poi consolidare quindi mettere a segno qualche minimo ascendente.

Il titolo appare interessante oggi come 2 settimane fa. Uno stop cautelativo nelle immediate vicinanze di 23 euro, dove potrebbe realizzare un nuovo pull back up, non guasta nulla.

Occorre sempre proteggere il capitale investito prima di tutto. Poi si pensa a fare soldi.

E questo è tutto.

Cordialmente

Giovanni Maiani

lunedì 23 febbraio 2015

Wcap: la capitalizzazione dell’azionario mondiale sui massimi.

L’indice Bloomberg World Exchange Market Capitalization* (espresso in usd) mette a segno da qualche giorno una serie di nuovi massimi storici, mentre il relativo indice italiano (espresso in usd) si limita a rimbalzare dall’inizio dell’anno da un supporto statico.


Gli stessi indici, espressi in euro, mostrano un indice mondiale che macina nuovi massimi dalla fine del 2013, mentre quello italiano potrebbe presto raggiungere il massimo relativo di luglio scorso, che rappresenta il massimo dal mese di settembre 2008, il quale eventuale superamento potrebbe corrispondere ad una conferma di interessamento al comparto da parte degli investitori in un’ottica di medio/lungo periodo.



Per conoscenza, l’indice giapponese (espresso in euro e in usd) potrebbe presto raggiungere i massimi storici realizzati nel 2006, mentre l’indice americano (espresso in euro e in usd) segue perfettamente, e direi ovviamente, l’andamento dell’indice mondiale.

*L’indice “Bloomberg Exchange Market Capitalization” calcola la capitalizzazione di un mercato azionario escludendo gli Etf e gli Adr che non rappresentano direttamente la società. Da "bravo analista" ritengo questo indice maggiormente significativo rispetto ad altri dello stesso tipo.

Cordialmente

Giovanni Maiani

giovedì 12 febbraio 2015

GE – Importante test

General Electric Company, GE per gli amici o GE US equity, è a un bivio e presenta una configurazione grafica interessante.
In effetti, il grafico storico settimanale mostra il titolo in corrispondenza di un importante doppio test.


In primis, GE presenta un trend ascendente dall’inizio del 2009 il quale supporto dinamico, momentaneamente abbandonato circa un mese fa a seguito dell’effimero cedimento di 24.50 usd, e diventato ora ovviamente resistenza, è duramente messo alla prova da ben 4 settimane.

In secondo, ricaviamo facilmente una retta dinamica congiungendo i massimi storico del 2000 e discendente del 2007 e tale linea funge, attualmente, da supporto, mentre osserviamo la recente realizzazione di un interessante pull back up avvenuto, sempre lo scorso mese, nelle immediate vicinanze di 23.30 usd circa.

Abbiamo di conseguenza un titolo che, nel medio/lungo periodo, realizza un pull back up dal quale rimbalza testando cosi una resistenza dinamica da non sottovalutare. Il grafico è ovviamente espresso in dollari.

Sul grafico in euro, invece, osserviamo un canale ascendente in essere, sempre dal 2009, ed il recente superamento di una resistenza statica individuata nelle immediate vicinanze di 20.5/21.0 euro.


General Electric è dunque in corrispondenza di importanti livelli, soprattutto sul grafico espresso in dollari, e potrebbe generare un segnale operativo, valido in un’ottica di medio periodo, in caso di fuoriuscita dall’area di relativa neutralità definita tra 23 e 25.50 dollari circa.

Ritorneremo probabilmente su GE fra qualche settimana.

Cordialmente

Giovanni Maiani

Provate a buttare giù questa specie di “piccolo tasso”.

Chiedo scusa, ma oggi si scherza un attimo, ma si fa anche Kultura.

La lista dei paesi che hanno abbassato i tassi si allunga sempre maggiormente ed oggi è toccato alla Svezia.

Provate tuttavia a buttare giù questa specie di piccolo tasso (ovviamente fa parte della famiglia dei marsupiali) … soprattutto ad agosto-settembre…




(Antechiunus arktos o Antechino)
Fotografia ANSA

Per info:

Cordialmente

Giovanni Maiani

martedì 10 febbraio 2015

Crude Oil e Open Interest – 2° parte.

Lo scorso martedì 27 gennaio avevo attirato la vostra attenzione sul future del crude oil ed il relativo Open Interest per i seguenti motivi:

Il primo, dopo il forte calo del prezzo, è senz’altro il passaggio di un supporto dinamico di lungo periodo, che congiunge vari minimi dal 1999, e che passa proprio nelle immediate vicinanze di 46/47$ circa.

Il secondo è probabilmente il nuovo massimo storico dell’Open Interest che polverizza il pico di fine ottobre 2007.

E, infine, dobbiamo considerare anche il prezzo delle varie scadenze storiche del future sul crude oil.

Fanno molte coincidenze…




Casualmente, due giorni dopo, il future sull’oro nero ha realizzato un minimo relativo a 43.58$ per poi rimbalzare del 24.46% in soli 3 giorni fino al massimo relativo di 54.24$. L’altra cosa interessante che abbiamo osservato è ovviamente un calo dell’Open Interest che si è così riportato al di sotto dei valori massimi.

L’analisi tecnica è un Universo affasciante…

Ora, il titolo azionario francese Edf è molto interessante per vari motivi...

Cordialmente,

Giovanni Maiani