mercoledì 11 marzo 2015

Lo Stocastico orrizontale.


Una mia nuova ricerca è stata pubblicata sul Quaderno ufficiale n°14 della Siat relativa a “un utilizzo molto originale e utile del ben noto oscillatore Stocastico”.

Di seguito alcuni passaggi.


Abstract

Un problema corrente è senz’altro quello di selezionare all’interno di determinato paniere quei titoli (intesi come fondi, azioni, valute, commodities,…) che potrebbero sovra performare nel prossimo futuro. Per effettuare il primo screening, la prima selezione, dobbiamo studiare gli storici con l’uso di vari metodi statistici/matematici. Uno di questi potrebbe essere lo stocastico orizzontale ….

In questo modo, abbiamo l’andamento cronologico del lavoro di un gestore, nel caso di un fondo, che possiamo analizzare in qualsiasi momento storico e rispetto a quello dei colleghi appartenenti ad altre società di gestione. Non mi serve conoscere la performance di un fondo a 1, 3 e 5 anni se non posso valutare, in primis, il suo andamento storico rispetto a quelli presenti nello stesso comparto. Mi devo poter fidare del gestore e lo stocastico orizzontale mi può aiutare in tale senso.

Inoltre, ad esempio, nel caso di azioni quotate in varie arre geografiche, ma riportate nella stessa divisa, abbiamo anche indicazioni utili sulla correlazione tra i vari titoli in quanto possiamo individuare titoli “complementari” per una strategia di switch.
Oggi propongo un utilizzo inusuale, ma interessante, di un ben noto indicatore di analisi tecnica.

Premessa:

Ho sempre trattato l’andamento storico del nav di un fondo come l’equity line della gestione di un serio professionista e mai con l’anonima media dello sviluppo di una serie di posizioni. Pertanto, già negli anni ‘97/’98 pubblicavo sul settimanale Borsa&Finanza analisi tecniche sui fondi valutando, anche se indirettamente ed in modo assolutamente obiettivo, il difficile lavoro svolto dai gestori.

Ho già scritto in varie occasioni che l’attuale utilizzo di alcuni strumenti statistici applicati ai fondi era, a dire poco, singolare e chi mi legge dal 1993 sa bene a cosa mi riferisco…

Di seguito, una tecnica, con i suoi pregi e i suoi difetti (ci mancherebbe altro) che offre un’altra sfaccettatura dell’operato degli specialisti della gestione.

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Conclusione

Indipendentemente delle performance realizzate dai singoli fondi, avrebbero potuto aver indifferentemente delle performance tra -90% e +150% o tra +10% e +500%, lo stocastico orizzontale ci permette di effettuare molto facilmente un primo screening all’interno di un paniere per poi focalizzare i nostri sforzi su di un numero limitato di strumenti. La selezione basata sulla sola performance non è sufficiente in quanto forviante.

Questo metodologia di calcolo studia un lungo periodo storico, consiglio circa 10 anni, e analizza accuratamente la performance di ogni singolo fondo rispetto a quella degli altri membri dello stesso comparto e la inquadra in una scala percentuale che va da 0 a 100. In questo modo, siamo in grado di scegliere immediatamente lo strumento, nel nostro caso un fondo azionario Italia, maggiormente affidabile.

Fatta questa prima selezione basata sulle performance, ci resta unicamente a valutare una manciata di fondi su un paniere iniziale che ne poteva contare anche una ventina.

A mio modesto parere è una metodologia molto semplice quanto efficace.

Applicato ad altri strumenti, vedi i titoli azionari, lo stocastico orizzontale consente di studiare l’andamento delle performance in relazione all’area geografica e ne individua, anche se sommariamente, le correlazioni.
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Colgo l’occasione per dire che, da “bravo analista”, penso sia doveroso insegnare a scuola gli arti marziali (almeno 1 ora al mese), sia come tecnica di difesa e per aumentare la propria autostima, sia per insegnare il rispetto e fare crescere la proprio autoconsapevolezza.

Cordialmente,
Giovanni Maiani