Che cos’è un libro di storia?
Per farla breve, largo circa, potrebbe essere una raccolta di eventi significativi che hanno caratterizzato il passato e che si desidera tramandare alle nuove generazioni come conoscenza.
Un altro aspetto che, a prima vista, non c’entra nulla con la storia è: l’impunibilità del reato. Molti si permettono il lusso di commettere vari reati sapendo di rischiare molto poco o praticamente nulla grazie alla prescrizione o simili. Tra i “simili” bisognerebbe chiedere perché molti vengono in Italia per delinquere? E sottolineo che vengono solo in Italia… ma è un’altra storia (pessimo gioco di parole).
Per farla breve, largo circa, potrebbe essere una raccolta di eventi significativi che hanno caratterizzato il passato e che si desidera tramandare alle nuove generazioni come conoscenza.
Un altro aspetto che, a prima vista, non c’entra nulla con la storia è: l’impunibilità del reato. Molti si permettono il lusso di commettere vari reati sapendo di rischiare molto poco o praticamente nulla grazie alla prescrizione o simili. Tra i “simili” bisognerebbe chiedere perché molti vengono in Italia per delinquere? E sottolineo che vengono solo in Italia… ma è un’altra storia (pessimo gioco di parole).
Immagine dal sito https://www.ilmielebuono.it/news/evoluzione-storia-di-un-immagine-errata
Vado dritto al sodo.
Propongo l’inserimento di certi personaggi, che hanno commesso gravi reati con ripercussioni su tutta la cittadinanza, nei libri di storia sotto la pagina “Traditori del Paese” o “Nemici della Patria”.
Potrebbe fare parte della sentenza quando definitiva. Il giudice potrebbe dire per esempio: “Lei è condannato a …. ed il suo nome verrà inserito nei libri di storia di questo Paese accompagnato dal reato commesso”. Allo stesso modo potrebbe deciderlo il Ministero della cultura o altri. Ci serve in ogni caso di controllo e una normativa.
In primis potrebbe essere un deterrente. Più la penna è elevata, più si riduce la propensione a delinquere. Un esempio estremo: se la penna per non aver pagato le tasse fosse l’impiccagione, a mio modesto parere, il numero degli evasori fiscali tenderà sicuramente a diminuire… Poi, anni fa, un amico prete mi disse una cosa che mi fa riflettere da allora, ossia: La gente sceglie di andare in inferno…. (facendo riferimento al libero arbitrio e alla scelta di delinquere).
Il secondo aspetto è che, per esempio, se le prossime generazioni dovranno fare i conti con una diminuzione del welfare e un costante aumento delle tasse perché costrette a pagare i debiti di altri, vedi gli Npl, esigo che loro sappiano chi ringraziare… Noi lo sappiamo già, ma dopo di noi verrà dimenticato. Gli Npl non sono un danno nei confronti della comunità? Questo è valido anche per il politico che fa di tutto per andare al potere e che poi non combina nulla o ruba. Non è mica obbligatorio fare il politico. Non ha tradito il suo paese? E cosi via per altri e pochi contesti.
Nel mio precedente e recente articolo, “L’Essere umano si è perso.” avevo scritto che “Pertanto, il problema è irrisolvibile nel breve periodo in quanto necessita di un cambio generazionale accompagnato da un diverso approccio mentale, o di un evento traumatico come un “incontro con gli alieni” ad esempio.”.
Da “bravo analista”, penso che l’inserimento “controllato” nei libri di storia alla giusta pagina del nome di alcune persone per le loro azioni che peseranno sull’intera comunità potrebbe aiutare a ridurre la propensione a delinquere. Per lo meno le nuove generazioni si ricorderanno di loro e dei loro discendenti…
Allo stesso modo anche se in un altro contesto, vedi l’elenco delle accise sulla benzina dove so, oggi nel 2019, di dover ancora pagare anche per la guerra d’Etiopia (1935-1936), per citare solo un caso.
Cordialmente,
Propongo l’inserimento di certi personaggi, che hanno commesso gravi reati con ripercussioni su tutta la cittadinanza, nei libri di storia sotto la pagina “Traditori del Paese” o “Nemici della Patria”.
Potrebbe fare parte della sentenza quando definitiva. Il giudice potrebbe dire per esempio: “Lei è condannato a …. ed il suo nome verrà inserito nei libri di storia di questo Paese accompagnato dal reato commesso”. Allo stesso modo potrebbe deciderlo il Ministero della cultura o altri. Ci serve in ogni caso di controllo e una normativa.
In primis potrebbe essere un deterrente. Più la penna è elevata, più si riduce la propensione a delinquere. Un esempio estremo: se la penna per non aver pagato le tasse fosse l’impiccagione, a mio modesto parere, il numero degli evasori fiscali tenderà sicuramente a diminuire… Poi, anni fa, un amico prete mi disse una cosa che mi fa riflettere da allora, ossia: La gente sceglie di andare in inferno…. (facendo riferimento al libero arbitrio e alla scelta di delinquere).
Il secondo aspetto è che, per esempio, se le prossime generazioni dovranno fare i conti con una diminuzione del welfare e un costante aumento delle tasse perché costrette a pagare i debiti di altri, vedi gli Npl, esigo che loro sappiano chi ringraziare… Noi lo sappiamo già, ma dopo di noi verrà dimenticato. Gli Npl non sono un danno nei confronti della comunità? Questo è valido anche per il politico che fa di tutto per andare al potere e che poi non combina nulla o ruba. Non è mica obbligatorio fare il politico. Non ha tradito il suo paese? E cosi via per altri e pochi contesti.
Nel mio precedente e recente articolo, “L’Essere umano si è perso.” avevo scritto che “Pertanto, il problema è irrisolvibile nel breve periodo in quanto necessita di un cambio generazionale accompagnato da un diverso approccio mentale, o di un evento traumatico come un “incontro con gli alieni” ad esempio.”.
Da “bravo analista”, penso che l’inserimento “controllato” nei libri di storia alla giusta pagina del nome di alcune persone per le loro azioni che peseranno sull’intera comunità potrebbe aiutare a ridurre la propensione a delinquere. Per lo meno le nuove generazioni si ricorderanno di loro e dei loro discendenti…
Allo stesso modo anche se in un altro contesto, vedi l’elenco delle accise sulla benzina dove so, oggi nel 2019, di dover ancora pagare anche per la guerra d’Etiopia (1935-1936), per citare solo un caso.
Cordialmente,
Giovanni Maiani