A
mio modesto parere si parla troppo poco della popolazione ed un paese è
giudicato principalmente, ed in primis, attraverso l’osservazione
dell’andamento del Pil, dell’inflazione, del tasso di disoccupazione quindi dei
tassi, e cosi via.
Tutto
giusto, ovviamente, ma il paese è costituito dalla gente e la gente forma la
popolazione e, pertanto, sarebbe probabilmente opportuno, o per lo meno non
erroneo, dare il giusto posto alla popolazione di un determinato paese o area
geografica.
In
effetti, la popolazione
- consuma:
nel secondo trimestre del 2012, dai dati Eurostat, la componente “Spesa consumo
finale famiglia” rappresentava oltre il 57% del Pil nominale per spesa in euro.
Vedi anche: http://giovannimaiani.blogspot.it/2012/12/allevamento-di-polli.html.
- paga
le tasse: non aggiungo altro visto che è un argomento che conosciamo tutti.
- migra:
l’emigrazione e l’immigrazione giocano un ruolo fondamentale rispetto alle 2
dinamiche sopra evidenziate. Vedi anche: http://giovannimaiani.blogspot.it/2012/04/salario-rischio.html.
- è complessa: la popolazione è divisa principalmente per fasce di età, per sesso e
per attività (popolazione attiva o pensionata ad esempio)...
- vota:
l’inclinazione politica del Governo di un paese ne condiziona l’economia ed il
ruolo della popolazione “votante” è molto importante. Spesso i politici ne sono
più consapevoli della gente. Vedi anche: http://giovannimaiani.blogspot.it/2012/10/limportanza-del-voto.html.
E
cosi via…
Secondo
le proiezioni dell’Ocse, l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico,
relative al 2050, la popolazione mondiale sarà di 9,3 miliardi rispetto agli
attuali 7 miliardi circa, mente la popolazione nei 34 paesi Ocse dovrebbe
raggiungere circa 1.383 miliardi in aumento del 12.3% rispetto l’1.243 miliardi
del 2011. Tuttavia, la crescita non sarà omogenea e l’istogramma accanto ci
evidenzia la situazione complessiva.
Emerge
immediatamente come il Giappone e la Corea potrebbero perdere nel 2050 rispettivamente
il 35.55% ed il 14.94% della popolazione rispetto ai livelli attuali. Invece,
la popolazione dell’Australia dovrebbe crescere nello stesso periodo del 50.12%
e quella degli Usa del 40.89% per citare solo gli estremi. Un motivo in più per
parlare maggiormente della popolazione.
Ora,
osserveremo brevemente l’andamento del Pil in dollari per abitanti e quello
della popolazione di alcuni paesi dell’Ocse.
Oltre i 2 terzi dei paesi presentano due curve tendenzialmente ascendenti come dal grafico relativo ai dati generali dell’Ocse. Osserviamo in rosso il Pil con scala a sinistra, mentre in blu troviamo la popolazione con scala a destra. Tuttavia, la Germania, l’Estonia e l’Ungheria presentano già una curva della popolazione fortemente discendente e le prospettive per il 2050 non indicano miglioramenti. La Germania potrebbe perdere ancora il 9% della propria popolazione, l’Estonia il 6.71% e l’Ungheria il 12.59%. Altri paesi come l’Italia e l’Olanda hanno una popolazione crescente, ma un Pil per abitante che tende ad appiattirsi.
Questo potrebbe indicare, ma non è detto in quanto ci sono altri fattori da considerare, che queste economie presentino dei problemi di redditività. In effetti, al 3° trimestre del 2012 e su base annua, il Pil italiano perdeva il 2.40%, mentre l’economia olandese scendeva dell’1.60%. La Germania con un Pil a +0.50% e l’Estonia con +3.50% sembrano avere tuttavia un’economia in grado di fronteggiare la diminuzione della popolazione, ma potrebbero presto necessitare di intervenire per fronteggiare l’invecchiamento della popolazione, sostenere l’indebitamento pubblico ed il peso delle pensioni.
Ovviamente, i flussi migratori della popolazione sono dovuti principalmente, anche se non solo, a motivi economici. In effetti, nell’analisi del 23 aprile 2012 avevo analizzato lo Smog (ossia il salario minimo orario garantito) dei paesi della zona euro e scritto scherzosamente che “difficilmente vedremo un lussemburghese andare in Bulgaria per cercare fortuna”. Il grafico a dispersione accanto mette in relazione il Pil in dollaro per abitanti e la variazione ipotizzata della popolazione nel periodo 2011-2050 nei paesi Ocse.
Emerge immediatamente che i prossimi flussi della popolazione prendono ovviamente in considerazione l’andamento economico del paese di destinazione. Il puntino rosso all’estrema destra è relativo al Lussemburgo che vanta il Pil per abitante decisamente elevato. La mia battuta sul Lussemburgo aveva un fondo di verità.
Un
breve accenno sull’orario medio lavorativo annuo. Anche questo interessa la
popolazione attiva.
In 23 paesi Ocse, l’orario medio lavorativo annuo è tendenzialmente discendente come nel caso della Danimarca ad esempio.
In 23 paesi Ocse, l’orario medio lavorativo annuo è tendenzialmente discendente come nel caso della Danimarca ad esempio.
La curva rossa rappresenta il Pil in dollari per abitanti con scala a sinistra e quella verde l’orario medio con scala a destra.
Da “bravo
analista”, penso che la popolazione debba essere maggiormente presa in
considerazione quando si parla dell’economia di un paese o di un’area
geografica (vedi anche http://giovannimaiani.blogspot.it/2011/10/alcuni-paletti-sono-ormai-obsoleti.html)
in quanto strettamente legata al consumo nazionale, alla condizione stessa del
paese, al pagamento del debito pubblico, al Welfare e cosi via. Per concludere,
la locomotiva europea tende ad invecchiare.
Buona
Epifania e felice anno nuovo a tutti.
Giovanni
Maiani