Ibm ha pubblicato martedì i risultati relativi all’intero 2012 dove emerge un utile netto di 16.604 miliardi di dollari in aumento del 4.72% rispetto ai dati del 2011. Il rapporto rispetto ai ricavi passa dal 14.8% del 2011 all’attuale 15.9% anche “grazie” al calo del 2.25% dei ricavi rispetto all’anno precedente. Doveroso sottolineare la diminuzione del 4.5% dei costi sui ricavi che ha permesso i miglioramenti dell’utile lordo e del reddito operativo rispettivamente dello 0.32% e dello 0.78%. Il margine lordo aumenta dunque dal 46.89% del 2011 all’attuale 48.13% ed, allo stesso modo, osserviamo una crescita del margine operativo dal quasi 19% all’attuale 19.56%. L’Eps 2012 risulta di 15.25 dollari in crescita del 13.5% circa rispetto ai 13.44 dollari dell’esercizio precedente. Il dividendo aumenta da 2.90 dollari all’attuale 3.30 dollari, in crescita del 13.8%.
Dallo stato patrimoniale osserviamo principalmente un aumento degli asset del 2.39% ad oltre 119 miliardi di dollari (+6.53% degli attivi totali a LT) ed una crescita del 4.19% delle passività (correnti +3.56%, lungo termine +4.68%).
Il book value per share (valore contabile per azione) pari a 16.69$ è in calo del 3.59% rispetto al dato del 2011, il rapporto debito netto per azione aumento del 21.66%, mentre il rapporto tra il debito totale ed gli attivi totali passa dal 26.90% al 27.91%. Cala il current ratio (rapporto di liquidità) da 1.21 a 1.13.
Quindi migliora l’utile netto, calano i costi sui ricavi ed il book value, diminuisce il capitale sociale (totale passivo – passività totali) dal 2005, nonché aumenta l’indebitamento. Anche se l’azienda ha anticipato ottime prospettive per i prossimi anni e diversificato i sui ricavi nei paesi Brics, occorre essere relativamente cauti per il prossimo futuro ed il mercato sembra esserlo. In effetti, il titolo ha concluso la sua prima giornata borsistica post dati in rialzo del 4.41%, ma questa performance è dovuta in gran parte al gap up iniziale in quanto si è limitato a consolidare dopo la prima mezz’ora di contrattazioni.
Domani giovedì usciranno i dati di Microsoft.
Giovanni Maiani