lunedì 5 novembre 2012

La domanda interna.

Ho dimostrato qualche giorno fa che la perdita del poter d’acquisto a San Marino era molto più importante di quella italiana, mentre oggi l’Istat nel suo comunicato intitolato “Le prospettive per l’economia italiana” ha scritto che “La spesa privata per consumi registrerebbe nell'anno in corso una contrazione del 3,2%”.

Penso che sia profondamente sbagliato e controproducente aumentare la pressione fiscale ai dipendenti, che siano pubblici o privati, introducendo tasse varie o l’addizionale Igr. Il discorso è valido per l’Italia, San Marino e per il resto dell’Universo.
In effetti, chi impone nuove tasse ai dipendenti mostra di essere alle strette e dichiara apertamente di avere sbagliato nel suo compito. La posizione contributiva di un dipendente è ben definita ed è la più certa, non perché i dipendenti sono tutti onesti, ma perché non possono evadere anche qualora lo volessero fare. Pertanto, è la categoria da rispettare e da proteggere a tutti i costi anche perché offre allo Stato un’entrata inconfutabile e, senza domanda interna, nessuna economia può pensare di progredire.

E’ maggiormente vantaggioso ed dunque più efficace ottimizzare e quindi ridurre i costi fissi e variabili dello Stato, riorganizzare i settori non più strategici come fa costantemente qualsiasi società, nonché adottare un nuovo sistema fiscale in grado di valutare in modo imparziale e trasparente la vera capacità contributiva attraverso l’osservazione dei patrimoni, dei redditi e dei consumi. 

Inoltre, l’introduzione di un sistema d’Iva agevolata rispetto a quella italiana, e concordata con il bel paese, potrebbe essere un sistema semplice, trasparente, equo e concorrenziale per la nostra Repubblica. Torno sul fatto che dobbiamo dialogare con l’Italia e trovare una strategia ideale per entrambi i paesi. San Marino è una risorsa per l’Italia, ma dobbiamo dimostrare e volere voltare pagina con il recente passato. L’introduzione di un’Iva agevolata permetterà di attirare nuovi investitori e capitali esteri ciò che significa posti di lavoro per i sammarinesi.

Anche la Smac card, per la quale ero perplesso in un primo tempo, è in grado di favorire sia la domanda interna sia quella esterna e potrebbe agevolare anche il settore turistico se pubblicizzata ai turisti, occasionali ed abituali, in arrivo e/o ai residenti italiani limitrofi.

Nel mio post dell’8 marzo 2011 intitolato “Benzina: come sei messa?” ho già ribadito la necessità di una politica autonoma per quanto riguarda la benzina. Vedi “Mi chiedo, da “bravo analista” ma ignorante in questa materia, se San Marino potrebbe approvvigionarsi direttamente in modo di gestire internamente le imposte e quindi il prezzo della benzina?”. Anche in questo caso un prezzo della benzina inferiore a quello italiano, e concordato con il bel paese, potrebbe contribuire a fare crescere l’economia sammarinese. Lo so di certo, ho vissuto 22 anni a 10 km del Lussemburgo e mentre andavo fare il pieno ad un prezzo decisamente concorrenziale, mi fermavo qualche attimo per fare un po’ di spesa.

Il grafico mostra la fiducia dei consumatori. Solo Danimarca, Finlandia e Svezia hanno in indice positivo. Sarà significativo?



Da “bravo analista” penso che si faccia sempre in tempo ad aumentare le tasse alla classe più debole, ossia ai dipendenti, penalizzando cosi la domanda interna. Ci sono cosi tante altre cose da fare prima.

Giovanni Maiani