domenica 25 novembre 2012

Le donne.

Ho scritto questo, difficilissimo, articolo perché nutro un profondo e sincero rispetto nei confronti delle donne a tal punto che mi sono spinto fino a sposarne una. Scherzo a parte, quanto riportato di seguito è una modesta ma sincera analisi che, per favore, non si presta a nessuna polemica.

Qualche dato relativo all’Italia.

Secondo i dati dell'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE):
-         Nel test Pisa 2009 (test internazionale di valutazione degli studenti di 15 anni), precisamente nel test di lettura (e, ovviamente, di relativa comprensione), le donne hanno raggiunto una media di 510 decisamente superiore al 464 degli uomini. Questa superiorità è stata confermata in tutti i 74 paesi partecipanti. Sarà significativo? Nel test di scienza, le donne vantano una media di 490 e di conseguenza superiore al 488 degli uomini. Nel test di matematica, invece, la media degli uomini pari a 490 è superiore al 475 raggiunto dalle donne.

Secondo i dati Eurostat:
-         Nel 2010, il 57.6% degli studenti nell’insegnamento superiore erano donne.

Secondo Il Sole 24 Ore dello scorso 11 settembre:
-         Nel 2010, 1 donna su 4 aveva un'istruzione universitaria contro 1 su 6 tra gli uomini. Il 59% dei laureati italiani erano donne ed “il 33% dei laureati in ingegneria in Italia sono donne, una delle percentuali più alte dell'Ocse e la Penisola e' al secondo posto per le donne laureate in campo scientifico (52%)”.

Pertanto, le donne italiane studiano maggiormente rispetto agli uomini e ottengono spesso dei risultati nettamente migliori, anche a livello europeo. Anche a San Marino, il tasso di scolarità femminile è superiore a quello maschile, sia nella scuola secondaria superiore sia all’Università. Vedi “La popolazione scolastica sammarinese” nel sito www.statistica.sm.

Un altro aspetto spesso non molto pubblicizzato.

Le donne sono più longeve e possono quindi sperare di sfruttare la pensione di anzianità per 27.3 anni (rispetto ai 22.7 anni per gli uomini). Facendo riferimento alla memoria storica della famiglia ed al “passaggio di consegne” tra le generazioni, i nostri figli possiamo contare maggiormente sulle nonne che sui nonni tenendo conto della speranza di vita. Anche in questo caso il ruolo delle donne è molto rivelante nell’educazione delle nuove generazioni.

A questo punto, da “bravo analista” non capisco le quote rose.

Richiedere le quote rose, a mio modesto parere, è un diminuirVi ed un controsenso. Richiedere l’inserimento obbligatorio di un certo numero di donne va a vostro sfavore e in quanto non è una richiesta “degna” di persone intelligenti e cosi dotate. Il problema è altrove e questo “falso obiettivo” vi strumentalizza e vi distoglie da quelli veri e ben più importanti.

Ho effettuato una brevissima ed incompleta ricerca a livello europeo per avere una vaga idea dei veri problemi del gentile senso. Non ho la pretesa di dirvi le cose ed evidenziarvi i problemi che conoscete meglio di me, ma nel mio piccolo, vorrei sottolineare agli occhi di tutti i veri ostacoli che ripeto, a mio modesto parere, affiggono le donne a livello europeo. Poi se ve lo dice un uomo vi potete fidare.

In primis vedo:

-        Il gender pay gap o equality pays off, ossia la differenza del trattamento salariale a parità di lavoro.
-         La lotta alla violenza contro le donne.
-         La lotta alla discriminazione dei sessi.
-         Parità di indipendenza economica.
-         Le questioni trasversali.

A livello mondiale i problemi sono ancora più drammatici:

-         I più poveri sono generalmente delle donne.
-         I 2 terzi degli adulti analfabeti sono donne.
-         Limitazione dell’accesso delle donne alle risorse finanziarie.
-         Elevata mortalità a causa di complicazioni durante la gravidanza.
-         Violenza sessuale contro le donne nei paesi e rischio di guerra ed instabili ed impunità dei colpevoli.
-         Mutilazioni parti intime.
-         Diritti umani.
-         Matrimoni combinati.

E cosi via… si potrebbe scrivere un’enciclopedia.


Una Donna designata da Kang Miseon


Queste cause sono tutte molto importanti e legittime e vanno affrontate in quanto nessuno vi può dire nulla al riguardo in quanto manca un’argomentazione da contrapporre. Per esempio, chi vi può dire di essere a favore della violenza sulle donne?

Però occorre essere obiettivi.

Da “bravo analista” penso che sia impensabile e poco serio da parte vostra portare avanti una lotta riferita ad argomenti leciti e assolutamente condivisibili come quelli esposti sopra e non lottare contro la strumentalizzazione del corpo delle donne (almeno in tv o nell’ambito lavorativo). Sono argomenti indissociabili.

Pertanto, e per il grande rispetto che nutro per il gentil sesso, penso che occorre colmare il divario costituito dal gender pay gap, aumentare la lotta alla violenza contro le donne, ridurre ulteriormente la discriminazione dei sessi, mirare alla parità di indipendenza economica e combattere la strumentalizzazione del corpo delle donne. Senza quest’ultimo tassello l’intera lotta delle donne, ripeto che condivido in pieno, non verrà mai e poi mai presa sul serio e riconosciuta.

Le quote rose non c’entrano nulla con il discorso molto ampio e condivisibile della parità dei sessi e penso che una tale richiesta vi danneggi molto. Pensateci bene. Mi sembra un falso obiettivo. Non c’entra proprio nulla con il fine. Non si può pretendere un qualche riconoscimento e rispetto a seguito di un’azione obbligata.

Una premessa:
Circa 15/20 anni fa, sono stato preso poco sul serio a Milano in quanto mi ero permesso di criticare l’indice di Sharpe, creato dal premio Nobel per l'economia 1990 William Sharpe, in quanto a mio modesto parere offriva una valutazione molto incompleta e quindi fortemente limitata della redditività di un fondo. Nel mese di settembre 2005, lo stesso Sharpe ha criticato il suo stesso metodo.

Nessun è profeta in patria. E’ proprio vero.

Pertanto, da “bravo analista”, se mi permetto di effettuare una critica questa è costruttiva, obiettiva e spesso si basa su di un’ampia argomentazione oltre che su anni di duro lavoro. Pertanto, niente strumentalizzazione. La presente analisi è per favorire la lotta delle donne e non per penalizzarla.

Poi il tempo è galantuomo (parlando del gentil senso ci sta).

Ps: Gli uomini non possono permettersi di andare contro le donne in quanto ci sono più donne che uomini sul Pianetta.

Giovanni Maiani