domenica 14 novembre 2021

L’azionario Usa si avvicina a zone di eccesso.

Ci troviamo ormai alla fine dell’anno e al momento di tirare le conclusioni per l’anno in corso. I mercati azionari internazionali sono, in molti casi, sui massimi assoluti ciò che fa “pro” ai nostri portafogli diversificati.

Colgo l’occasione per fare una doverosa parentesi, subito prima di proseguire l’analisi.

Il mercato obbligazionario è meno volatile di quello azionario, si sa, ma un portafoglio unicamente obbligazionario non è meno rischioso di uno puramente azionario. Basta osservare l’ultimo periodo.

Va da se che la soluzione, probabilmente l’unica soluzione, per abbassare la rischiosità di un portafoglio sia la diversificazione.

Non ho inventato nulla, ma questa parentesi perché qualche settimana fa ho sentito un discorso che ritengo non idoneo nel quale si faceva qualche confusione.

La volatilità è un discorso, la concentrazione settoriale è un’altra cosa.

Torno alle cose serie.

Oggi voglio vedere lo stato dell’arte del settore Azionario Usa – Large & Mid Cap. e vi proporrò uno degli asset di questo ampio comparto.

Ho preso in considerazione poco meno di 50 asset espressi in euro e con uno storico almeno decennale, mentre ho effettuato una prima scrematura utilizzando, come sempre, i dati cumulati dello Stocastico orizzontale. Il fondo scelto ha qualche particolarità che ritengo interessante.

Sono nuovamente alla ricerca di qualche opportunità o di un asset che si è dimostrato storicamente molto affidabile secondo lo Stocastico orizzontale.

Per questa ragione devo obbligatoriamente omettere alcuni asset, ma la selezione è ovviamente obiettiva e prende in considerazione unicamente la data di inizio di quotazione del fondo e il settore di appartenenza. In alcuni casi, una fund house può essere più efficiente di altre in un comparto specifico, ma la professionalità è generalizzata a tutti gli attori del risparmio gestito.

Questa è l’unica certezza che abbiamo; la professionalità degli attori.

 

Il contesto.

Il comparto azionario internazionale è andato alla grande dell’inizio dell’anno, ma anche su un periodo molto più ampio.

 
Grafico fonte Bloomberg

Accanto i rendimenti comparativi degli ultimi 10 anni, espressi in euro, di alcuni indici internazionali, presi qua è la, e osserviamo la sovra performance dell’indice americano Sp500.

Solo per rendere l’idea, quest’ultimo ha reso mediamente il 16,08% all’anno dalla metà del mese di novembre 2011 in poi rispeso al +12,36% dell’indice World Msci o al -3,55% dell’azionario brasiliano.

La situazione dell’inizio dell’anno presenta un profilo identico con performance di +35,43% per lo Sp500, +29,22% per il World Msci e -7,83% per il Bovespa brasiliano.


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 A disposizione

 Giovanni