Il
mese di agosto tende a concludersi e con lui finiscono progressivamente anche
le ferie estive.
Visto che un male non viene mai da solo, emergono molti segnali di pericoli all’orizzonte. Vediamone alcuni.
Visto che un male non viene mai da solo, emergono molti segnali di pericoli all’orizzonte. Vediamone alcuni.
In primis, l’instabilità politica italiana peggiora ulteriormente la brutta figura che fa il bel paese, uno dei più belli al mondo, a livello internazionale.
Per rimanere in tema, si continua a prendere in giro il comune mortale. Possibile che non capisca? Hanno annunciato oggi mercoledì di togliere l’Imu ed annunciano per gennaio la nascita della “service tax”. Ricordo il mio articolo del 24 luglio scorso intitolato “Ed io pago”. Nell’ultima riga avevo scritto: “Infine, ricordatevi che difficilmente una nuova tassa verrà successivamente cancellata senza qualche semplice artificio contabile.“.
Probabilmente, entro poche ore, inizierà la guerra contro la Siria con effetti pessimi, e già evidenti, sui prezzi delle materie prime. Ricordo che il gasdotto che arriverà in Europa transiterà proprio dalla Siria.
Il prossimo 4 settembre c’è il Beige book della Fed sull’economia americana.
Il 5 settembre la Bce e la Boe si riuniranno per decidere sui tassi.
I giorni 4 e 5 settembre ci sarà il G20.
Il 18 settembre si terrà la riunione della Fed.
Il 22 settembre ci saranno le elezioni in Germania.
Entro poche settimane gli Usa dovranno innalzare ulteriormente il tetto del debito (debt ceiling) per non andare in default.
E cosi via…
Allo stesso modo di un cartello stradale che preannuncia un possibile pericolo è sempre doveroso tener ben in mente alcuni eventi in grado di condizionare i mercati internazionali. Anche perché occorrono generalmente diverse buone notizie per fare crescere in mercato in un’ottica di medio periodo ed ne basta spesso una sola per farlo crollare.
Osserviamo ora l’indice americano Sp500 a livello mensile.
L’indice ha realizzato una lunga serie di massimi storici, gli ultimi pochi giorni fa a quasi 1710 dollari, mentre l’Rsi 14 genera un segnale potenzialmente negativo qualora venisse confermato. In effetti, l’oscillatore ha appena completato la realizzazione di un terzo massimo discendente in corrispondenza di un’importante resistenza dinamica ricavata congiungendo i primi due picchi realizzati nel 1996 e nel 2007. Vedi grafico. Inoltre, tende a completare l’uscita dalla zona di ipercomprato individuata tra 70 e 100, ora siamo a 67 circa. Infine, sta per testare un supporto dinamico ricavato da un doppio minimo ascendente realizzato tra il 2009 ed il 2011 e situato attorno a quota 65.
L’Rsi mensile potrebbe quindi generare ben presto un segnale ribassista e precedere una fase di inversione ribassista nell’indice Sp500.
Tuttavia, lo scenario puramente tecnico non è ancora compromesso e rimane lo spazio per un ritorno dell’Rsi al di sopra dello strategico 70. Colgo l’occasione per ricordare che il superamento di 70 viene spesso accompagnato da una fase di accelerazione rialzista di brevissimo periodo nel sottostante da sfruttare in un’ottica di strettissimo trading. Viceversa in caso di cedimento di 30.
Oggi ho semplicemente cercato di attirare la vostra attenzione sulla pericolosità del momento.
Per concludere, da “bravo analista”, sottolineo che la volatilità storica dello Sp500 è relativamente bassa. Questa generalmente aumenta con un calo del sottostante… Attenzione quindi.
Di seguito un esempio della formula per il calcolo della volatilità a 30 giorni per Metastock: Std(Log(C/Ref(C,-1)),30)*Sqrt(365)*100, mentre il calcolo a 10 settimane sarebbe: Std(Log(C/Ref(C,-1)),10)*Sqrt(365/7)*100.
Cordialmente
Giovanni
Maiani