Lo
scorso 27 luglio avevo pubblicato un articolo intitolato “Ed io pago” nel quale
evidenziavo alcune misure di austerità adottate in vari paesi e cercavo di fare
passare 2 idee fondamentali.
Le riporto brevemente:
-
“Da “bravo analista” prima di continuare a
spremere i dipendenti e le classi più deboli che hanno sempre pagato andrei in
primis a chiedere i conti ad altri.”
-
“Infine, ricordatevi che difficilmente una nuova
tassa verrà successivamente cancellata senza qualche semplice artificio
contabile.”
Nel
primo caso è molto chiaro. Sono sempre gli stessi a pagare e, come se non
bastasse, chi va con i/le bambini/bambine è sempre in libertà. Nel secondo
caso, la matematica non è un’opinione ed in Italia rimane l’incognita della 2°
rata dell’Imu la quale eventuale abolizione slitta al dopo “decadenza” anche se
è già pronto in sostituzione l’aumento dell’accise sui carburanti, e non solo...
Importante dunque mercoledì 27.
Tornando
sulle misure di austerità e sulla Troika (Bce, Fmi e Ue), in questo inizio di
settimana è aumentata la pressione sul Portogallo al quale vengono richiesti
nuovi sforzi tra questi un aumento dell’età pensionabile, una riduzione dei
salari nel pubblico impiego e un aumento dell’orario di lavoro di 5 ore
settimanali, tagli alle pensioni, e cosi via.
Riassumendo
a livello internazionale, le misure di austerità contemplano generalmente
(l’elenco non è esaustivo, ma solo indicativo):
-
riduzione di salari e tagli nella Pa,
-
aumento dell’orario di lavoro,
-
aumento dell’età pensionabile,
-
aumento di tasse ed accise,
-
tetto a stipendi e pensioni,
-
tagli ai servizi,
-
riduzione della spesa nel bilancio statale,
-
haircut e/o ristrutturazione del debito
pubblico,
-
nazionalizzazioni,
-
imposte patrimoniali su beni immobili.
Non
ci ricorda nulla?
Non
è quanto accade, almeno in parte, in Italia e a San Marino?
La
Troika sembra anche da noi, anche se non si vede.
Un’altra
conferma in quel senso l’abbiamo letta lo scorso 20 novembre in relazione ad
una bozza del Governo sulle riforme costituzionali: “Taglio consistente del
numero dei parlamentari e Senato come Camera delle regioni.”. E’ accaduto per
esempio anche in Spagna per i consiglieri comunali.
Faccio
una breve parentesi in quanto voglio attirare la vostra attenzione su 3 dati
macro spesso poco presi in considerazione anche se interessanti.
Il
risparmio delle famiglie italiane è vicino ai minimi storici e la flessione ha
iniziato circa 9 mesi dopo le twin towers. La Lehman ha solo accelerato il
deterioramento in essere ed è questa la cosa preoccupante.
Il
reddito famigliare ha realizzato un “doppio massimo” a metà 2007 e a metà 2008
per poi stabilizzarsi con una lieve tendenza al ribasso.
Il
prezzi immobiliari hanno raggiunto i massimi durante la prima metà del 2006 e
abbiamo quindi assistito ad un progressivo calo.
Questi
3 semplici indicatori mostrano una piccola fetta dello scenario reale italiano
sottolineando che cosa accade effettivamente ai comuni mortali.
L’elenco
delle misure come sopra ricorda quanto accade nei nostri 2 paesi (Italia e San
Marino) e, senza leggere i dati del Pil o del rapporto debito Pil, è chiaro che
lo scenario macroeconomico peggiora da anni e che la situazione sembra arrivata
ad un capolinea. E’ toccato ad una lunga serie di paesi, vedi una fornita lista
nell’Europa dell’Est, poi ovviamente in Spagna, Portogallo, Grecia, Cipro, e
cosi via, e potrebbe toccare a breve all’Italia (e San Marino).
Non
ho ancora ben chiaro se la Troika c’è già e non si deve fare sapere in quanto
occorre seguire il copione e un certo ordine al fine di preparare
progressivamente la gente e non fare precipitare la zona euro nel caos visto il
peso dell’Italia nell’Ue, non so se ha anticipato il suo prossimo arrivo
invitandoci ad adottare preventivamente delle misure in modo di “dorare la
pillola” e salvare la faccia ai politici (tenuta del governo), ma di certo i
nostri 2 paesi non sono messi bene e qualche cosa si sta muovendo.
In
fondo, nell’acronimo Piigs, o più gentilmente Gipsi, c’è anche la “i” di
Italia.
Cordialmente
Giovanni
Maiani