Parliamo
un attimo di politica. Ma a modo mio.
Pubblico
le mie analisi fondamentali, tecniche o macroeconomiche da quasi 20 anni (marzo
1994) e, se sono “sopravissuto” come analista a tangentopoli, alla bolla delle
Dot-com, all’11 settembre ed alla Lehman sarà anche perché, e forse
soprattutto, sono obiettivo. Cercherò di esserlo anche oggi.
Da
“bravo analista” quando mi trovo di fronte ad un problema cerco una possibile soluzione
a 360 gradi. Open mind. Non è tanto importante quale metodo utilizzo (ce ne
sono diversi), l’importante è che funziona, che sia logico in quanto ripetibile
e con basi matematiche/statistiche solide.
Supponiamo
che nella vita civile ci sia un certo problema. Io da tecnico, ma primariamente
da persona disinteressata, ma interessata (non è una battuta) a risolverlo,
cerco una possibile soluzione che può essere individuata in qualsiasi dominio.
L’idea potrebbe venire dalla matematica, dalla fisica, dal mondo animale o da
quello vegetale, da una mia esperienza di vita, dal suggerimento di un amico,
da una barzelletta, da una parabola biblica, dall’analisi tecnica, dalla
filosofia, da una cosa brutta accaduta, da un’ispirazione, da quello che fa al
riguardo un altro paese o da qualsiasi altra cosa. Non m’interessa e non
importa. L’importante (anche qua non è una battuta) è risolvere un dato
problema.
In
politica, se un partito politico individua la probabile soluzione di un
problema, ma questa appartiene ideologicamente ad un partito politico di
opposizione (di opposizione rispetto all’ideologia del primo partito) questa possibile
soluzione non verrà mai, e poi mai, presa in considerazione e, la cosa
peggiorare, è che questo avverrà in piena coscienza e consapevolezza. Praticamente,
piuttosto che dare il contentino all’altro partito, accettando pertanto il
fatto che il proprio non abbia tutte le risposte, mi stacco a morso una
zampetta come farebbe un coyote intrappolato. Questo è illogico, ma lo fanno quasi
tutti i partiti. Quindi, primo di tutto, c’è l’ideologia del partito, o cosi
sembra.
Qua
c’è l’onnipotenza e la presunzione che non portano da nessuna parte.
Inoltre,
il rischio è quello di perdere dei voti e dunque subentra l’attaccamento alla
poltrona che detrona obbligatoriamente il bene per il paese.
Ma
la formula magica non esiste, come non esiste aver sempre ragione o sempre
torto.
Sarete
in molti a pensarla diversamente, almeno apparentemente, anche se in fondo
sapete che ho ragione.
Siamo
sicuri che il bene per il paese passi avanti alla paura di perdere la poltrona?
I
partiti hanno generalmente sempre meno ideologia e puntano principalmente al
potere. Ecco una semplice prova.
Ricordo:
17
febbraio 1992: Tangentopoli
19
aprile 2013: “I consiglieri indagati, secondo quanto si apprende, sarebbero 52
su 60. Peculato, finanziamento illecito dei partiti e truffa le accuse
ipotizzate a vario titolo. Tutti i gruppi politici del Consiglio regionale del
Piemonte, compreso il Movimento 5 Stelle e l'Italia dei Valori, sarebbero
quindi interessati…”. Vedi l’articolo su Il Sole 24 Ore al seguente link: http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2013-04-19/regione-piemonte-consiglieri-indagati-093752.shtml
Dopo
20 anni ci siamo nuovamente e con tutti i partiti. Ma se l’ideologia politica fosse
il primario obiettivo non tutti i partiti sarebbero coinvolti, ma solo alcuni. Ne
deduco che se alcuni vanno in politica nell’intento di fare il bene del paese,
ma poi rifiutano una soluzione appartenendo ideologicamente ad un’altra
formazione politica è unicamente per non perdere voti, quindi la poltrona, e
non per il bene del paese. Diversamente, uno rischia anche di non essere
rieletto per il bene supremo del paese, perché fare il politico dovrebbe essere
un Onore e non un mezzo per raggiungere rapidamente il proprio fine egoistico.
Da “bravo analista” lo chiamo Alto tradimento. Magari questi che cercano di
entrare in politica, o che sono entrati in politica, non hanno mai pensato di
fare il bene del paese. Diversamente come si spiega tutto questo magna magna
generalizzato?
Una
soluzione semplice è a portata di mano e la conosciamo tutti. Perché non
responsabilizzare i politici? Ogni 3 mesi le aziende hanno le trimestrali, mio
figlio porta la pagella ogni 4, un rappresentato ha il budget annuale. Loro
nulla. Facile cosi. Non possono nascondersi dietro il fatto di essere stati
eletti. Aver avuto la preferenza popolare comporta una grande responsabilità.
Visto
che tutti i partiti sono coinvolti nei vari scandali che si leggono tutti i
giorni, Vi invito a votare le persone e non tanto i partiti,
responsabilizzandole. Prima di votare a destra o a sinistra, con tutte le varie
sfumature, votate delle persone pulite, serie, consapevole di poter essere
sanzionate personalmente in caso di errori o banalmente rimandate a casa dopo
qualche mancato raggiungimento dell’obiettivo. Vedremo poi che la fila per
entrare in politica andrà via via più sottile.
Bypasso
il fatto che nonostante il Calciopoli 2005/2006 seguito dal Calciopoli 2012,
con tanto di sentenze definitive, si continui a seguire il calcio ed a giocare la
schedina quando è stato dimostrato che il sistema è truccato. Non mi capacito.
Il
problema alla base è l’educazione delle persone ed il senso morale che vengono
messi da parte per il dd (dio denaro). Lo scrivo da anni. Siamo fortunati di
essere peccatori, in quanto non è male in certi casi, ma come in tutte le cose
ci vogliono dei limiti. Il denaro serve, questo è un teorema in quanto ovvio
senza dover essere dimostrato. Ma l’uomo corre ciecamente dietro al denaro
quando il suo vero problema è il tempo. Fra circa 100 anni pochi degli attuali
esseri umani saranno ancora in vita e questo vale anche per gli uomini più
ricchi al mondo. Pensateci.
Occorre
cercare il denaro senza perdere di vista la retta via, anche se con qualche
oscillazione qua e là per la nostra natura di peccatori. Parlo di oscillazioni
e non di inversioni di tendenza. E’ diverso. Oggi si dice che è meglio apparire
che essere. Sarà!
Per
ricordarvi che sono obiettivo.
Il 7
novembre 2010 avevo pubblicato un’analisi sul report Doing Business 2011 dove
sottolineavo la sua importanza per San Marino. Lunedì 18 novembre leggiamo sui
giornali: ‘Doing Business: ora San Marino “esiste”’.
Il 24
dicembre 2012 avevo pubblicato un’analisi intitolata “Diffidate dai falsi
profeti.”, mentre nell’angelus del Papa Francesco del 17 novembre scorso è
scritto “…«Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio
nome» (v. 8). E’ un invito al discernimento, questa virtù cristiana di capire
dove è lo spirito del Signore e dove è il cattivo spirito…”.
Io
non sono un grande esempio da seguire, ma da “bravo analista” cerco di scrivere
in modo obiettivo e quando occorre, anche se mi manca il tempo per farlo tutte
le volte che vorrei. Ricordatevi che è più facile parlare che scrivere. Le
parole volano, gli scritti no.
Cordialmente
Giovanni
Maiani