I
cittadini sammarinesi siamo chiamati il prossimo 20 ottobre nella consultazione
referendaria relativa alla richiesta di adesione all’Unione europea.
Non
essendo un politico non vi dirò di certo cosa fare, ma in qualità di cittadino
e di “bravo analista” cercherò di evidenziare qualche aspetto importante e,
soprattutto, come sempre, in modo del tutto obiettivo.
In
primis voglio ricordare che la richiesta di adesione all’Ue non implica
obbligatoriamente la successiva adesione all’Ue che necessita, tra le altre
cose, di un referendum confermativo. E’ tuttavia un passo verso l’adesione allo
scopo di capire i vantaggi e gli svantaggi di un eventuale ingresso nell’Ue.
Sono
dunque andato sul sito dell’Unione europea e, sfruttando la mia madrelingua
francese, ho letto attentamente i documenti relativi all’adesione all’Ue.
Ribadisco che non stiamo ancora parlando di adesione di San Marino, ma bisogna
pure sapere a cosa andiamo incontro.
Le
condizioni di adesione.
I nuovi
membri saranno ammessi solo quando potranno dimostrare la loro capacitò di
svolgere il loro ruolo di Stato membro. Tra gli obblighi e paesi devono:
-
rispettare tutte le norme e gli standard
dell’Ue.
-
ottenere l'accordo delle istituzioni europee e
dei paesi membri dell'Unione Europea.
-
assicurarsi del sostegno dei propri cittadini
attraverso un voto parlamentare o referendum.
I criteri di Copenaghen.
I
paesi che vogliono aderire all’Unione europea devono soddisfare i criteri
principalmente definiti durante il Consiglio europeo di Copenaghen avvenuto nel
1993, completati poi durante il Consiglio europeo di Madrid nel 1995.
“
- dei criteri politici: stabilità delle istituzioni che garantiscono la democrazia, lo stato di diritto, i diritti dell'uomo nonché il rispetto e la tutela delle minoranze;
- dei criteri politici: stabilità delle istituzioni che garantiscono la democrazia, lo stato di diritto, i diritti dell'uomo nonché il rispetto e la tutela delle minoranze;
- dei
criteri economici: esistenza di un’economia di mercato valida, una capacità di
far fronte alla pressione della concorrenza e alle forze del mercato
all'interno dell'UE;
- della
capacità di assumere gli obblighi di membro derivanti dal diritto e dalle
politiche dell'UE (o acquis), compresa l'adesione agli obiettivi dell'Unione
politica, economica e monetaria;
- del
fatto di aver creato i presupposti per la sua integrazione mediante
l'adeguamento delle proprie strutture amministrative.
“
“
Solo
per farvi capire che siamo distanti anni luce da una situazione di paese
aderente.
Dopo
questa breve introduzione vado rapidamente a qualche aspetto che ritengo
importante.
Gli
Stati membri contribuiscono con dei versamenti all’Ue e duranti i negoziati
relativi all’adesione verranno esaminati anche le disposizioni finanziarie (l’ammontare
probabile dei contributi del nuovo membro al bilancio dell'UE e degli aiuti ricevuti
in forma di trasferimenti).
Nel
periodo preadesione i paesi richiedenti ricevono vari tipi di aiuti, tra questi
un sostegno amministrativo e tecnico.
Il
programma Taiex assicura ai paesi un’assistenza tecnica, dei consigli e delle
formazioni fondamentali sotto forma di visite di studio e di missioni di
esperti. A beneficiarsi sono principalmente i funzionari delle amministrazioni
pubbliche, le autorità giudiziarie, le associazioni professionali e di
categoria, i sindacati, i traduttori e revisori della legislazione. Tuttavia,
penso che potremmo beneficiare immediatamente di tale aiuto nel quadro della
politica europea di vicinato visto che ne possono beneficiare anche i paesi
(non soltanto canditati o potenziali canditati) che si trovano a prossimità
immediata dell’Ue in nord Africa, nel Medio Oriente ed in Europa.
Un
altro aiuto fondamentale offerto al paese durante tutto il processo di adesione
è il sostegno finanziario e tecnico Iap (instrument d'aide de préadhésion o assistenza
finanziaria di preadesione) allo scopo di facilitare le riforme politiche ed
economiche dei paesi beneficiari, mentre si preparano ad assumere i diritti e
gli obblighi connessi con l’adesione all’Ue. Non voglio andare oltre nei
dettagli e nell’elenco delle somme versate ai vari paesi, ma è chiaro che se
San Marino dovesse ricevere un aiuto finanziario questo dovrebbe essere di
dominio pubblico visto che interessa tutti noi. Ci sono stati già troppi
scandali con l’erogazione di soldi dell’Ue andati poi chi sa dove… Inoltre,
anche se siamo tutti in buona fede, non vorrei mai che queste somme venissero
poi usate per coprire qualche buco qua e la e che la richiesta di adesione
serva unicamente a tale scopo…
Riassumendo:
-
La richiesta di adesione all’Ue non implica
obbligatoriamente la successiva adesione all’Ue.
-
Le condizioni di adesione ed i criteri di
Copenaghen ci dimostrano che l’Ue è ancora molto distante.
-
Ci saranno ovviamente dei contributi da versare
al bilancio Ue.
-
Possiamo probabilmente (non né sono certo)
usufruire sin da ora del programma Taiex.
-
Gli eventuali fondi Iap devono essere di dominio
pubblico.
Come
sempre, da “bravo analista” rimango obiettivo e voglio solo attirare la vostra
attenzione su una cosa importante come una consultazione referendaria che, tra
l’altro, ci costa un occhio e che, a prescindere, in un modo o nell’altro,
comporterà grandi cambiamenti in Repubblica.
Votate
quello che volete, ma votate.
Colgo
l’occasione per salutare con rispetto i nuovi Capitani Reggenti.
Cordialmente
Giovanni
Maiani