Mercoledì è la giornata mondiale del risparmio. Parliamone.
Non
tratteremo in questa sede del risparmio energetico o del risparmio legato al
consumo “intelligente” ed al riciclo, anche se entrambi devono essere assolutamente
valorizzati e condivisi, ma bensì del risparmio delle famiglie o, come dicono
gli anglosassoni, del Household saving.
In
primis, osserviamo che il tasso di risparmio delle famiglie nell’UE27 alla fine
del primo trimestre del 2013 era pari all’11%, mentre flette dai massimi
raggiunti durante il 2° trimestre del 2009 a 13.6%. Nel zona euro (ZE17), invece, il
dato attuale era pari al 13.10% dal massimo di 15.8% del 1° trimestre del 2009.
Emerge graficamente che il peggioramento della situazione nella ZE17 ha
favorito la recente realizzazione di un nuovo minimo relativo, mentre questo
non è accaduto nell’Ue27.
Inoltre, il tasso di risparmio delle famiglie si è praticamente dimezzato in Italia dal 1995 (21.84%) ai giorni nostri (11.40% nel 2012) e tale scenario ricorda anche quello olandese, anche se in modo meno marcato. Tra i paesi geograficamente più vicini a noi leggiamo che la Germania ha avuto un tasso relativamente costante durante gli ultimi 18 anni e, anzi, il tasso attuale di risparmio (16.9%) è leggermente superiore a quello del ’95 (16.63%). Anche la Francia è rimasta stabile con un tasso medio nel periodo del 15.12%. La Svizzera ha un tasso medio del 16% durante gli ultimi 18 anni in linea con quelli precedenti, anche se poteva essere atteso ben più alto. Il Regno Unito ha in tasso di risparmio delle famiglie storicamente basso attualmente del 6.57% rispetto al precedente 9.42% del ’95. Altri paesi hanno fatto peggio del bel paese e cito rapidamente l’Estonia (6.70% nel 2012), forse a sorpresa la Finlandia (8.75%), la Lituania (9.20%) e la Polonia (8.16%) per citarne alcuni. Molto bene il Belgio (15.44%), ma la Germania prevale su tutti nell’Ue nel 2012. Molto interessante visto la crisi del debito pubblico europeo ed la Grecia…
Abbiamo
visto molto rapidamente, ma è bastato per rendere l’idea, che lo scenario
italiano si sia deteriorato maggiormente rispetto agli altri paesi
geograficamente vicini e ciò ci fa capire il peggioramento del bel paese nel
panorama europeo. Un ennesimo segnale che l’Italia è alla canna del gas.
Da
“bravo analista” ricordo che si diceva una volta che l’Italia era il paese che
risparmiava maggiormente in Europa, ma ora è soltanto un bello ricordo, e
questo ci deve preoccupare. Non penso che le cose potranno migliorare in modo
significativo nei prossimi anni in quanto il continuo aumento delle tasse
penalizza il consumo, gli investimenti (pari al 7.9% nell’Ue27 al 1° trimestre dell’anno
dall’11% del 1° trimestre del 2007) ed il risparmio delle famiglie.
La
prossima giornata mondiale del risparmio ci deve dunque fare pensare, e molto.
Cordialmente.
Giovanni
Maiani