domenica 15 marzo 2020

Cosa accade sui mercati.

L’inizio dell’anno era iniziato anche bene, ma poi è cambiato il mondo sui mercati finanziari internazionali attorno al 20 gennaio in Cina e all’incirca dal 19 febbraio nel resto del pianeta…

Faremo oggi una fotografia di quanto accaduto dal 19 febbraio e venerdì scorso.

Mercati azionari internazionali (indici Msci aggiornati al giorno 12 marzo)

L’indice Msci World espresso in dollari ha perso il -26,93% dal 19 febbraio, mentre l’Europa ha perso quasi il -31%, con Francia e Germania circa -33%, Italia e Grecia -41%. L’America Latina cede -31,8% con Brazil -37,5% e Colombia -35,5%. L’area Pacific lascia sul terreno -20,2% con Cina -11,8%, Giappone -20% e Corea -17%. Il Nord America indietreggia di -27,2% ovviamente in linea con gli Usa. Infine, -17,6% per i Bric.
Solo una volta, almeno dal 1990, l’indice Msci World $ si è avvicinato a tale performance (analisi della variazione su 16 giorni in quanto gli indici sono aggiornati a giovedì) ha accusato una perdita simile e pari al -26,75%; vedi il 27 ottobre 2008.



Mercati valutari (dati della Bce)

L’euro ha accusato proprio il giorno 19 febbraio un nuovo minimo relativo dal mese di maggio 2017 a 1,08 nei confronti del dollaro Usa per poi rimbalzare in data 9 marzo a 1,145$. Durante l’ottava appena conclusa si è indebolito, ma è riuscito a mettere a segno una performance di periodo di +2,81%. La moneta europea ha guadagnato il +18,51% nei confronti del pesos messicano, +17,65% rispetto al rublo e +10%/+11% nei confronti di Rand sudafricano, corona norvegese, rupia indonesiana e real brasiliano. Ha perso qualche cosa nei confronti del franco svizzero e dello yen, ma meno di mezzo punto percentuale.

Mercati obbligazionari

Il rendimento del decennale italiano in data 19 febbraio era pari a 0,94% mentre venerdì era salito all’1,79% quasi raddoppiando. Nello stesso periodo, il rendimento del Bund è passato dal -0,42% a -0.55% sprofondendo ulteriormente nei valori negativi. Il relativo spread passa quindo dai 136 bps ai 234 bps. Forte aumento del rendimento di un paese “periferico”, la Spagna, che passa da +0,27% a +0,49%. Calo del 70% del rendimento UK a +0,253%, mentre il rendimento degli Usa si dimezza a +0,97%. Se i rendimenti salgono, vedi quelli italiani, per forza di cosa i prezzi scendono e, per esempio, i Btp decennali hanno perso circa oltre il -7% negli ultimi 17 giorni ed oltre il -11% per il trentennale. L’euribor a 6 mesi è sceso ulteriormente da -0,353% a -0,447%.




Mercati materie prime

L’indice delle materie prime ha perso quasi il -17% del proprio valore nel nostro periodo di riferimento, circa 1% a giorno, ma la situazione non è omogenea tra le commodities. Mentre il petrolio quotato sul Wti ha perso il -43% fino 33,62$, il palladio ha perso il -36,6%, troviamo molti assets che hanno perso da -20% a -25% del proprio valore vedi il platino, zucchero, bestiame vivo e argento. In controtendenza, invece, il Soybean Meal ha guadagnato il +2,22% nel periodo, ma è l’unico. L’oro ha perso -5,31% del proprio valore e viene scambiato attorno a 1529$.

Rischiosità e accorgimenti

Il grafico accanto relativo all’indice italiano Ftsemib mostra i primi 17 giorni di crisi nel 2001 (dal 10 settembre al 3 ottobre) e nel 2020 (dal 19 febbraio al 13 marzo) e osserviamo che il momento attuale è molto più difficile rispetto a quello di 19 anni fa. Nel 2001 l’indice è tornato a recuperare a metà periodo e, dopo 17 giorni, aveva perso -8,28% del proprio valore, mentre in questo momento l’indice non riesce a reagire con efficacia e perde il -37,38%.


L’indice americano Vix, che è un indicatore che calcola la volatilità implicita delle opzioni sullo S&P 500, ha sfiorato venerdì i 77 punti avvicinandoci all’attuale massimo storico realizzato il 24 novembre 2008 a 79,13.

Inoltre la volatilità del momento è sui livelli massimi e, a secondo della modalità e del periodo di calcolo, è solitamente attorno o al di sopra dei livelli delle crisi del 2001 e del 2008. Ricordo che, per esempio, una volatilità del 20% indica una possibilità statistica di rialzo o di perdita del 20% in un determinato periodo, ma non è in nessun caso il limite massimo di oscillazione. Visto che la volatilità studia unicamente il passato essa rappresenta solo un’indicazione di massima per il futuro, anche se molto valida.

Altro elemento dato per scontato: se un asset perde il 37% (vedi il mercato italiano) per tornare ai livelli iniziali deve guadagnare quasi il 60%. Non è facile… ((1/X)-1)*100 dove X=1-0,37

Un asset che perde il 90% del proprio valore non è detto che debba rimbalzare per forza. Potrebbe perdere nuovamente il 90% del proprio valore e rimanere su tali livelli per anni. In 2 steps potrebbe passare da 1000 a 10 e rimanerci…

Chi, come me, sta sul mercato da anni e ha pertanto una memoria storica si ricorda bene che un dato  statistico buono per l’economia era pessimo per i mercati e viceversa. Ora se mi chiedono come è uscito il dato rispondo solitamente “in orario” in quanto questi meccanismi e queste correlazioni non esistono più da anni. Diversamente il prezzo dell’oro sarebbe a 3000$... In questo momento va tutto giù. Ciò per sottolineare che i mercati sono difficili e che occorre affidarsi a professionisti seri.

Non utilizzare uno strumento a leva, a maggior ragione in questo contesto. Sarebbe un suicidio sia per l’effetto compounding sia per la volatilità che penalizza il pricing. Questi strumenti vanno utilizzati soltanto da professionisti e nell’intraday e, in ogni caso, con una leva limitata.


Chi è cresciuto dal 19 febbraio?

Oltre allo stress, il rendimento dei bonds, lo spread, la volatilità e l’euro nei confronti di alcune monete troviamo anche qualche titolo azionario.

Di seguito alcuni esempi:

Symphony Environmental Technologies plc – Londra +63%
EQT Corporation – Nyse +61%
Liquid Media Group Ltd – Nasdaq +21%
Indivior PLC – Londra +19%
Cabot Oil & Gas Corporation – Nyse +18%
DHT Holdings Inc – Nyse +17%
Regeneron Pharmaceuticals Inc – Nasdaq +16%
QIAGEN NV – Nyse +10%


Cosa non fare

Diffidatevi di coloro che spargono consigli generici al largo pubblico del tipo “è il momento di acquistare” o “ora bisogna vendere” in quanto non esiste un consiglio che va bene per tutti.

In effetti, ognuno di noi ha:

- una propensione al rischio diversa,
- effettuato investimenti per motivi diversi,
- un obiettivo temporale diverse,
- obiettivi di rischio e di rendimento diversi,
- prezzi di carico sono diversi,
- un patrimonio complessivo diverso,
- un’età diversa,
- necessità diverse,


ho scritto n volte “diverso” perché siamo tutti diversi. La profilatura del cliente è fondamentale.

L’analisi tecnica consiglia cosa fare in una certa situazione, ma l’input può essere gestito anche diversamente da persona a persona.

Le uniche “raccomandazioni” da seguire e pubblicizzate su larga scala, oltre alla legge, attualmente sono quelli della protezione civile e simili.


Cosa potrebbe accadere?

Ovviamente di tutto di più.

Basta una notizia sul coronavirus (positiva o negativa), una dichiarazione azzardata o meno da un’Istituzione internazionale o europea, un intervento di una Banca centrale, l’individuazione di una cura certa, il prolungamento dello stato di quarantena (quasi un coprifuoco) in molti Paesi con tanto di ripercussioni sugli anni a venire per muovere i mercati azionari, per esempio, di oltre il 10% in un giorno.

Solo per avere un’idea.

Accanto il grafico del mercato azionario italiano su base settimanale e l’Macd in forma percentuale. Come possiamo intuire, la correzione potrebbe non essere conclusa ora, per usare un eufemismo. Siamo ben distanti dal valore minimo di marzo 2009. Ma è solo una faccia della medaglia. Sempre meglio osservare quella più brutta per poi aver una “relativa” buona sorpresa.



Primi insegnamenti.

La “lezione” purtroppo non è terminata, ma possiamo trarre i primi insegnamenti da ricordare, sia lato economico/finanziario sia lato salute.

Economia/finanza

- In tempi normali di relativa normalità gli strumenti finanziari sono caratterizzati in primis dal loro rapporto rischio/rendimento, ma nei momenti di crisi ci sono solo quelli rischiosi e quelli più rischiosi. Non esistono a prescindere gli investimenti sicuri.

- i mercati finanziari sono imprevedibili e governati dalle aspettative e, soprattutto, dalla paura.

- la chiusura forzosa di molte aziende comporterà un danno economico incalcolabile che provocherà aumento delle tasse e disoccupazione. La perdita degli assets quotati è la minima parte del danno anche se il più immediato.

- affidatevi ai professionisti. Il “fai da te” va, eventualmente bene, per un breve periodo. Gestire il patrimonio è gestire la salute del tua denaro che è strettamente collegata alla tua. Se perdi soldi con il “fai da te” ti stressi e peggiori di salute…

Salute

- a domenica sera, in soli 4 giorni, oltre 20.000 persone (su oltre 550 mila controllati) sono state denunciate per inottemperanza degli ordini dell'autorità e questo è inaccettabile. Se poi gli altri Stati ci escludono non dobbiamo lamentarci… Pertanto dobbiamo aver un maggiore senso civico. Valido anche per il Puffi in Francia e non solo. Il problema non è solo italiano ed è questo a preoccupare. I rapporti tra i Paesi potrebbero mutare dopo la crisi.

- non seguire le regole ed uscire per motivi futili comporta anche un costo sociale e non è nuovamente accettabile. Il costo sociale deriva dalla possibilità di diffondere ulteriormente il virus in quanto i malati costano alla sanità pubblica, quindi all’intera comunità. Inoltre le persone in quarantena non possono lavorare provocando danni alle aziende. Non parlo neanche dei casi peggiori. Per andare dritto al sodo, se tu esci solo per divertirti io posso ammalarmi e, in ogni caso, pagherò più tasse domani. Saranno poi gli stessi che si lamenteranno per il prossimo aumento delle tasse.

- ci siamo resi conto che, per una cattiva influenza, i sistemi sanitari dei Paesi non sono adeguati. Pensiamoci. Se la prossima volta la pandemia riguarda l’ebola…

- dai dati aggiornati a domenica mattina su ben 135 paesi, bisognerebbe capire perché in Italia ci sono già 17.750 casi e, soprattutto, un tasso di mortalità dell’8,12% che costituisce un dato ampiamente sopra la media. Il tasso di mortalità superiore a quello italiano è soltanto quello iracheno, ma poco significativo visto i pochi casi; 85. Usa, Francia e UK hanno un tasso di mortalità del 2%, 2,36% per la Spagna, 3,95% per la Cina e 4,80% per l’Iran. I dati degli ultimi 2 paesi potrebbero non essere attendibili. La Corea del Sud ha 8162 casi per 75 morti con un tasso inferiore all’1%.


Pertanto

Mentre alcune scimmie devono lavorare sul senso civico per il bene del Bel paese, voi affidate il vostro patrimonio a professionisti del settore (singoli consulenti o meglio aziende) e la vostra salute ai vari addetti al lavoro nonché seguendo alla lettera i decreti.

Con il dilettantismo si peggiorano soltanto le cose. Stiamo vedendo che non è facile.

Ps: l’occasione mi è ghiotta per ricordarvi che, dopo aver effettuato la copertina del numero speciale del Lombard Report n°34 del 11 novembre 2019 sullo Stocastico orizzontale da me ideato, pubblico settimanalmente una mia analisi sullo stesso argomento su https://www.lombardreport.com/. La scorsa settimana ho trattato gli indici azionari Msci Country, mentre ieri ho pubblicato uno studio sugli indici azionari Msci Sector. In questo momento difficile è bene fare il punto della situazione.

A disposizione

Giovanni Maiani
http://giovannimaiani.blogspot.com/