Il futuro: gli indumenti per bambini.
Il settore garments (indumenti) ha una correlazione mensile soltanto media sugli ultimi 14 anni rispetto al consumo personale totale ($10.766 Billions), anche se graficamente non si direbbe, ed il settore rappresenta il 2.56% del consumo personale totale.
Tale proporzione è stata relativamente stabile nel tempo e passa dal 2.39% di marzo 2001 al 2.64% di giugno 2008.
Il
settore dei bambini ($19,6 Billions) rappresenta attualmente soltanto lo 0.18%
del totale, ma osserviamo un’espansione ed una ripresa rispetto allo 0.12% del 1999. In valore assoluto
la variazione è stata del 100.5% ($9,7 Billions). Inoltre, durante gli anni
2003/2007, inclusi, il comparto ha beneficiato di performance annue decisamente
superiori rispetto a quelle del mercato di riferimento ed il coefficiente alpha
mensile lo conferma ampiamente. Il comparto cresce e, potenzialmente, potrebbe
fare ancora molto negli anni a venire.
Il
settore degli uomini ($89,5 Billions) rappresenta lo 0.83% del totale in
contrazione rispetto allo 0.95% del 1999. In valore assoluto leggiamo, tuttavia, un
rialzo del 21.85% nel periodo di riferimento ($73,4 Billions). Il settore
maschile cresce pertanto in soldoni, ma perde quote rispetto alla spesa
personale totale. In proporzione della spesa, la gente spende sempre di meno
per i vestiti maschili.
Il
settore delle donne ($167,3 Billions) rappresenta l’1.55% della spesa totale in
lieve aumento dall’1.45% del 1999.
In valore assoluto, invece, il comparto è cresciuto del
49.82% durante gli ultimi 14 anni ($111,7 Billions). Emerge dunque una crescita
del settore femminile sia in valore assoluto sia in quota della spese personale
totale.
Tale
ultimo grafico evidenza le quote dei settori bambini (7.08%), uomini (32.38%) e
donne (60.54%) rispetto all’intera spese dedicata agli indumenti ($276,3
Billions). Questo conferma pienamente il calo della spesa dedicata al settore
maschile rispetto all’aumento degli altri due comparti, soprattutto quello dei
bambini.
Felice anno nuovo a tutti.
Cordialmente
Giovanni
Maiani