L’analisi
tecnica presuppone che gli stessi analisti/trader operino sul mercato per 5, 10
o più anni e che, di conseguenza, determinati livelli operativi rimangano più o
meno impressi nella mente degli operatori. Per alcuni perché il raggiungimento,
superamento o cedimento di un livello ha fatto guadagnare soldi, per altri perché
ha fatto perdere soldi. Altri ancora hanno mancato un’opportunità per fare
soldi allorché gli ultimi si sono risparmiati un falso segnale e dunque una
potenziale perdita di denaro. Ciò spiega, in parte, l’importanza ed il perché delle
resistenze e dei supporti statici (l’orizzonte).
L’indice
Ftsemib ha realizzato dallo scorso 8 marzo una serie di massimi relativi in
corrispondenza di quota 16250 prima di indietreggiare parzialmente confermando la
validità dell’area situata nelle immediate vicinanze di tale ultimo livello. Lo
stesso 16250 circa è stato utilizzato come supporto durante le prime due decade
dello scorso mese di febbraio, nonché come resistenza all’inizio del mese di
dicembre e nella metà del mese di ottobre 2012. Non sottovaluteremo dunque il
recente massimo relativo. Parentesi; l’indice azionario italiano viene poi individuato
in uno stato di equilibrio precario, mentre interessa pericolosamente l’area di
supporto individuata tra 15500 e 15000 euro.
Osserviamo
ora il rendimento medio del decennale italiano e ovviamente, anche in questo
caso, emergono livelli statici storicamente importanti, vedi per esempio il
4.30%, il 4.60% ed il 4.90% circa. Come è logico che sia, varie inversioni di
tendenza nel rendimento del decennale si traducono in un’azione di senso
inverso nell’azionario. Vedi per esempio il minimo relativo del rendimento del
decennale nel mese di marzo 2012 ed il massimo relativo del Ftsemib. Allo
stesso modo alla fine dello scorso mese di gennaio.
Infine,
l’ultimo grafico ci propone il rapporto tra l’andamento del Ftsemib ed il
rendimento del decennale obbligazionario. L’investitore cerca di rendimento
dove c’è e questo semplice composite può aiutarci nella ricerca. Nel
medio/lungo periodo, emerge immediatamente il superamento di una resistenza
dinamica avvenuto durante lo scorso mese di settembre 2012 che ha portato alla
realizzazione di un massimo relativo a fine gennaio (vedi le due righe
verticali blu su grafico precedente), mentre anche qua emergono alcuni livelli
statici particolarmente interessanti. Tra questi leggiamo un supporto a 3200 ed
una resistenza a 4200, mentre proveniamo dal test del massimo relativo di metà
marzo 2012 a
3550 circa. Ne deriva che l’eventuale cedimento di 3200 potrebbe indicare un
indebolimento dell’azionario di fronte ad un aumento del rendimento del
decennale italiano o, per lo meno, ad un minore indebolimento di questo ultimo.
L’inverso di quanto accaduto nel periodo settembre 2012 – gennaio 2013.
Vedremo
nei giorni a venire se alcuni dei livelli statici evidenziati si dimostreranno
nuovamente validi e se, ancora una volta, noteremo delle divergenze
nell’azionario e nell’obbligazionario. Da “bravo analista” penso che sarà ovviamente
cosi, ma la cosa è molto interessante a fini previsionali e/o di studio. In
ogni caso, l’osservazione di un mercato genera obbligatoriamente informazioni
utili per intervenire su un altro comparto finanziario. E come potrebbe essere
diversamente?
L’occasione
mi è particolarmente gradita per augurare a tutti Voi e famiglia una buona
Pasqua cristiana.
Cordialmente
Giovanni
Maiani