Anzi, un eventuale rimbalzo potrebbe nascondere la realizzazione di un enesimo massimo discendente e accusare un pullback down. Pertanto, un’eventuale reazione positiva, per essere presa in considerazione, dovrebbe essere relativamente ampia e duratura nel tempo. Fino ad allora, qualsiasi rimbalzo potrebbe offrire la possibilità di andare short.
Il grafico odierno presenta l’euro index (di mia costruzione) con un segnale short tuttora in essere da circa 13 mesi, mentre ci troviamo sui minimi di periodo.
Una breve occhiata all’agenza macro. Segnalo proprio oggi la pubblicazione del dato definitivo dell’inflazione relativa al mese di marzo attesa al 2,5% su base mensile e al 7,5% anno su anno.
A livello complessivo, per quanto riguarda la tabella, nel 9% dei casi (in ulteriore calo rispetto al 15% della scorsa settimana) la divisa europea è in uno scenario rialzista o moderatamente rialzista nei confronti delle altre divise, mentre le performance a cinque giorni evidenziano una situazione relativamente “rossa”, anche se senza movimenti di rilievo.
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Trade opportunity
Riprendo oggi l’analisi dell’Usd/Brl pubblicata lo scorso 16 dicembre che potete rileggere cliccando qui.
Riporto per comodità la precedente strategia operativa.
“Short in caso di mancato superamento di 5,8/7 e sotto 5,55 con obiettivi rispettivi 5,55/40 e 5,10/4,95. Long quindi sopra 5,80 con obiettivi 6 e 6,35/75. Qualche long dopo un’eventuale correzione su tenuta di 5,10/4,95, ma avremo probabilmente il modo di risentirci prima”.
Nel nostro caso, il perfetto mancato superamento di 5,7/8 (realizzato 5,7565) e il ritorno sotto 5,55 hanno favorito qualche short e l’ampio superamento del 3° obiettivo posto a 4,95 (realizzato di recente 4,5853).
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A disposizione
Giovanni