L’Euro ha appena concluso una settimana decisamente negativa e, come se non bastasse, sui minimi, anche se ha recuperato qualche cosa ieri dopo l’uscita dei dati inflattivi americani.
Lo scenario puramente tecnico rimane dunque orientato verso il basso e siamo in presenza di nuovi minimi relativi. Ancora probabile il proseguimento della discesa verso i “livelli pre pandemici”, come scritto otto giorni fa, anche se sappiamo bene che basta una notizia per invertire un trend di brevissimo periodo.
Prima di passare i possibili mover per i prossimi giorni, appare doveroso sottolineare, anche se non è sfuggito a nessuno, che ieri il Cpi Usa con 6,50% relativo al mese di marzo, ha realizzato un nuovo massimo degli ultimi 40 anni; da settembre 1982. Inoltre, l’area situata nelle immediate vicinanze del 6,50% appare particolarmente interessante; vedi gli anni 1970 e 1976/78…
Per quanto riguarda i mover, giovedì si riunirà la Bce per decidere il da farsi con i tassi (che dovrebbero rimanere invariati), ma poi ci attende “l’imprevedibile” conferenza stampa di Lagarde che non ci perderemo per nessun motivo. Oggi verrà pubblicata l’inflazione del Regno Unito, mentre siamo nel periodo delle trimestrali Usa; vedi oggi JP Morgan per esempio.
Come di consueto, vado curiosare tra gli elementi che compongono il “mio” Euro Index (paniere valutario di mia creazione) alla ricerca di eventuali spunti operativi, conferme o smentite.
Trade opportunity
Riprendo oggi l’analisi dell’Gbp/Usd pubblicata lo scorso 7 gennaio che potete rileggere cliccando sul seguente link. Riporto per comodità la precedente strategia operativa.
“Long sopra 1.366 con obiettivi 1.379 (obiettivo intermedio) e 1,394/6, poi 1,41 e 1,425. Short in caso di mancato superamento di 1.365/6 e sotto 1.339 con obiettivi rispettivi 1.349/39 e 1.32/15, poi 1.30 e 1.285”.
Nel nostro caso, il superamento di 1,366 ha favorito qualche long, ma la sterlina non è stata in grado di raggiungere l’obiettivo intermedio di 1,379 (fermandosi a 1,3749) e generando un falso segnale rialzista. In seguito, il ritorno al di sotto di 1,365 ha favorito qualche short e il superamento del 3° obiettivo posto a 1,30 (livello superato anche durante le ultime 3 sedute).
Detto tra noi, alla fine, poteva andare anche peggio.
La sterlina sta quindi…
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A disposizione
Giovanni