mercoledì 2 febbraio 2022

Euro ancora in stand-by

La divisa europea stava per confermare un segnale di peggioramento quando, quasi magicamente, ha recuperato terreno allontanandosi, anche se al momento solo parzialmente, dalla zona di pericolo.

Tuttavia per l’euro lo scenario di medio periodo rimane ribassista, mentre la situazione di breve è ancora, ahimè, neutrale.

Di certo, oltre alle tasse e al “lieto fine”, c’è soltanto l’elevata incertezza che regna, nuovamente, sovrana sui mercati finanziari internazionali, Forex incluso.

In effetti, il resto della settimana sarà senz’altro condizionato dalle banche centrali BoE e Bce che interverranno in qualche modo giovedì. La BoE dovrebbe aumentare i tassi dallo 0,25% allo 0,50%, mentre la Bce dovrebbe lasciarli invariati, ma la relativa conferenza stampa è particolarmente attesa anche in relazione alla pubblicazione dei dati preliminari dell’inflazione che usciranno proprio oggi.

C’è quindi tanta carne al fuoco e questo potrebbe spiegare in parte un contesto poco invitante sui vari cross.

Oggi presento, sempre su base settimanale, il mio Efficiency index che rimane ribassista a seguito del segnale di peggioramento avvenuto dopo il ritorno al di sotto di -15 e le Gann line ormai ben note. L’Euro Index (paniere di mia creazione) si mantiene in una situazione di attesa.

Trade opportunity

Riprendo oggi l’analisi dell’Usd/Cad pubblicata lo scorso 19 gennaio che potete rileggere cliccando sul qui.

Statisticamente interessante; è il secondo riferimento all’articolo di metà gennaio… Riporto per comodità la precedente strategia operativa.

““Ça va sans dire” che la tenuta dell’area come sopra sarà fondamentale, perché l’eventuale cedimento di 1,245 dovrebbe coincidere con un segnale di inversione ribassista di breve periodo, con obiettivi 1,23 (secondo minimo ascendente del canale) e 1,214, poi 1.203/197.

Al rialzo, il superamento del doppio livello di resistenza individuato a 1,260/1 dovrebbe lasciar spazio a un rimbalzo tecnico con obiettivi 1,28 e 1,295/310.

Pertanto, la situazione è rialzista nel breve/medio periodo e ribassista nel breve. Intervenire sopra 1,261 e/o sotto 1,245. Il trade sembra potenzialmente interessante”.

Nel nostro caso, in primis, l’importanza del supporto individuato a 1,245 è stata confermata in quanto il dollaro ha realizzato un minimo a 1,2451 dal quale è rimbalzato. In seguito, il superamento di 1,260/1 ha favorito qualche long e il raggiungimento del primissimo obiettivo intermedio posto a 1,28 (realizzato 1,2797; manca veramente poco…).

Source Bloomberg

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A disposizione

Giovanni