martedì 11 dicembre 2012

Essere obiettivo ti porta spesso ad anticipare le cose.

“Nemo propheta in patria”. Mi piace scriverlo ultimamente in quanto mi diverte molto.

Essere obiettivo, disinteressato e scrivere nell’intento di aiutare in qualche modo il prossimo ti porta ad anticipare/prevedere le cose con una perfetta tempistica visto che l’iniziativa è a fine di bene e non per gloria personale.

Non dipende da te ed è qualche cosa di più forte e di più grande a fartelo fare.

Non so se ciò corrisponda ad una legge universale o metafisica, ad un volere divino, al caso o ad altro, ma è cosi da sempre, almeno dal 1993 per quanto mi riguarda.

In effetti,

-         lo scorso 2 dicembre 2012 (non all’alba dei tempi) nell’articolo “Allevamento di polli.” avevo scritto, facendo riferimento all’intenzione di alcuni, che “il popolo deve essere diviso ed indebitato”. Casualmente, il 5 dicembre 2012, è emerso sul sito che raccomando http://www.supermoney.eu/ l’articolo intitolato “Shopping natalizio: gli italiani scelgono la carta di credito” dove veniva indicato che “… una crescita delle richieste di "denaro di plastica": a novembre si è registrato un +20% circa rispetto allo stesso periodo del 2011 e un +13% rispetto al mese di ottobre.”.

-         nello stesso articolo del 2 dicembre 2012, evidentemente i polli fanno bene (nel brodo), avevo scritto che “pensiamo che un imprenditore sia in grado di gestire un paese come se fosse un’azienda”. Casualmente, quasi magicamente, il giorno 5 dicembre 2012, leggiamo la notizia della candidatura come “premier” di un importante imprenditore. E nuovamente, come già accaduto nel 1994, questo ultimo si ritrova ancora una volta tutta la stampa estera contro. Ma sarà un caso.

-         lo scorso 14 ottobre 2012 nell’articolo “Wef: Global Risks 2012” che ho già ripreso lo scorso mese, avevo attirato la vostra attenzione sull’importanza strategica di tale report internazionale ed, in particolare, sul rischio legato alla tecnologia. Vedi: “Tecnologia: attacchi cibernetici”. Casualmente, il 6 dicembre 2012, giorno in cui viene festeggiato il compleanno dello scrivente (è vero, ma esagero appositamente per sdrammatizzare), è uscito un articolo su Il Corriere della Sera intitolato “ Hacker rubano 36 milioni di euro sui conti di 30 banche europee via sms”.

 La tecnologia vista da Kang Miseon

-         ancora lo scorso 14 ottobre 2012, ovviamente sempre nell’articolo “Wef: Global Risks 2012” avevo utilizzato per la prima volta in vita mia la parola “populismo” quando scrivevo, sempre tratto dal report in questione, che “Secondo l’inchiesta effettuata su 469 esperti e leader economici, questi rischi minacciano la crescita mondiale perché sono degli elementi conduttori di nazionalismo, populismo e protezionismo…”. Casualmente, oggi pomeriggio alle ore 17.26, il sito http://it.reuters.com pubblicava un articolo intitolato “Elezioni, Berlusconi: spread è imbroglio. Monti: no populismo” all’interno del quale leggiamo “…torna per la seconda volta in 24 ore sul rischio che la campagna per le elezioni politiche si svolga nel segno del populismo”. Ribadisco tuttavia che gli elementi emersi dal Global Risks 2012 sono di “proprietà” del Wef ed i relativi applausi sono da fare, sempre, al Wef, e ci mancherebbe altro. Tuttavia mi prendo, nuovamente, il merito di averli pubblicizzati in quanto ritenuti tremendamente attuali e fondamentali per noi comuni mortali in questo particolare momento. Questa sera, al telegiornale, tutti parlano di “populismo”…

Non fraintendetemi, non è un articolo auto referenziale in quanto non me ne faccio niente della gloria, che ho già conosciuta “ovviamente” al di fuori di San Marino in un mercato di libera concorrenza come Milano, ma voglio sottolineare che lavorando molto, sodo e con onesta intellettuale è possibile scrivere, una volta ogni tanto; “Nemo propheta in patria”. E’ divertente in quanto provocatorio.

Ps: Voglio spiegare brevemente perché ho deciso anni fa di scrivere e non di parlare. Alcuni non sanno neanche che parlo.
-         La Parola è stata utilizzata per creare il Mondo come lo conosciamo noi, mentre l’Uomo la usa spesso a suo favore, appropriandosene, parlando male degli altri, raccontando bugie, facendo il fenomeno, ingannando, e cosi via. In molti altri casi, per fortuna, la usa anche a fin di bene. Occorre essere intellettualmente onesti e corretti.
-         Lo scritto, invece, rimane nel tempo e, se redatto in modo molto semplice, se occorre volgarizzandolo, non lascia spazio alla libera interpretazione come può farlo una legge (in moltisssssimi casi voluti dall’Uomo).
Non ho detto che tutti quelli che parlano, soltanto, vogliono ingannare. Rileggete bene. Voglio solo dire che è molto più facile ingannare parlando che scrivendo. Tutto qua. Anzi, tanto di capello a chi riesce a parlare in pubblico ed alle masse.

Io, da “bravo analista”, non riesco a comunicare al meglio con la parola e preferisco di gran lunga scrivere di notte, mentre sono da solo con la mia fede e la mia ragione (e non è sempre facile). Abbiamo tutti un collegamento privilegiato e personale, più o meno accettato, più o meno sentito, con la Sorgente.

Giovanni Maiani