“Nemo
propheta in patria”. Mi piace scriverlo ultimamente in quanto mi diverte molto.
Essere
obiettivo, disinteressato e scrivere nell’intento di aiutare in qualche modo il
prossimo ti porta ad anticipare/prevedere le cose con una perfetta tempistica
visto che l’iniziativa è a fine di bene e non per gloria personale.
Non
dipende da te ed è qualche cosa di più forte e di più grande a fartelo fare.
Non
so se ciò corrisponda ad una legge universale o metafisica, ad un volere divino,
al caso o ad altro, ma è cosi da sempre, almeno dal 1993 per quanto mi riguarda.
In
effetti,
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lo scorso 2 dicembre 2012 (non all’alba dei
tempi) nell’articolo “Allevamento di polli.” avevo scritto, facendo riferimento
all’intenzione di alcuni, che “il popolo deve essere diviso ed indebitato”.
Casualmente, il 5 dicembre 2012, è emerso sul sito che raccomando http://www.supermoney.eu/ l’articolo
intitolato “Shopping natalizio: gli italiani scelgono la carta di credito” dove
veniva indicato che “… una crescita delle richieste di "denaro di
plastica": a novembre si è registrato un +20% circa rispetto allo stesso
periodo del 2011 e un +13% rispetto al mese di ottobre.”.
-
nello stesso articolo del 2 dicembre 2012,
evidentemente i polli fanno bene (nel brodo), avevo scritto che “pensiamo che
un imprenditore sia in grado di gestire un paese come se fosse un’azienda”.
Casualmente, quasi magicamente, il giorno 5 dicembre 2012, leggiamo la notizia
della candidatura come “premier” di un importante imprenditore. E nuovamente,
come già accaduto nel 1994, questo ultimo si ritrova ancora una volta tutta la
stampa estera contro. Ma sarà un caso.
La tecnologia vista da Kang Miseon
Non
fraintendetemi, non è un articolo auto referenziale in quanto non me ne faccio
niente della gloria, che ho già conosciuta “ovviamente” al di fuori di San
Marino in un mercato di libera concorrenza come Milano, ma voglio sottolineare
che lavorando molto, sodo e con onesta intellettuale è possibile scrivere, una
volta ogni tanto; “Nemo propheta in patria”. E’ divertente in quanto
provocatorio.
Ps:
Voglio spiegare brevemente perché ho deciso anni fa di scrivere e non di
parlare. Alcuni non sanno neanche che parlo.
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La Parola è stata utilizzata per creare il Mondo
come lo conosciamo noi, mentre l’Uomo la usa spesso a suo favore,
appropriandosene, parlando male degli altri, raccontando bugie, facendo il
fenomeno, ingannando, e cosi via. In molti altri casi, per fortuna, la usa
anche a fin di bene. Occorre essere intellettualmente onesti e corretti.
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Lo scritto, invece, rimane nel tempo e, se
redatto in modo molto semplice, se occorre volgarizzandolo, non lascia spazio
alla libera interpretazione come può farlo una legge (in moltisssssimi casi
voluti dall’Uomo).
Non
ho detto che tutti quelli che parlano, soltanto, vogliono ingannare. Rileggete
bene. Voglio solo dire che è molto più facile ingannare parlando che scrivendo.
Tutto qua. Anzi, tanto di capello a chi riesce a parlare in pubblico ed alle
masse.
Io,
da “bravo analista”, non riesco a comunicare al meglio con la parola e
preferisco di gran lunga scrivere di notte, mentre sono da solo con la mia fede
e la mia ragione (e non è sempre facile). Abbiamo tutti un collegamento
privilegiato e personale, più o meno accettato, più o meno sentito, con la Sorgente.
Giovanni
Maiani