Diamo per scontato che un’area ristretta con agevolazioni fiscali non sia più di gradimento all’Italia. Visto che San Marino ha praticamente già capitolato e ciò non sembra essere sufficiente a convincere il super ministro italiano, come segno di buona volontà e di trasparenza, chi ci impedisce di chiedere all’Europa la massima coerenza e la fine dei vantaggi anche per le zone franche italiane? (Vedi anche la puntata delle Iene del 27 gennaio 2010). Da qualche parte dovrebbe essere scritto qualche cosa del tipo “la legge è uguale per tutti”… Potrebbe essere un ottimo segnale di trasparenza e, forti di quanto abbiamo già fatto in quel senso, potremmo dunque chiedere appoggio ai 27 membri dell’Unione Europea (forse solo a 26 di questi in quanto l’Italia potrebbe non essere d’accordo) non tanto per ottenere la fine delle zone franche italiane, che poi in fondo non ci interessa, ma per ottenere un riconoscimento sulla nostra buona fede al fine di mantenere la nostra sovranità nazionale ed ottenere accordi più vantaggiosi di quelli che andremo a firmare. Se poi non possiamo ottenere nulla, l’UE27 deve decretare la fine di tutte le zone franche sul territorio italiano.
Diversamente non sarebbe giusto.
1) L’articolo 3 della costituzione italiana cita: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge… È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini…”. Allora, visto che in questo momento l’Italia tende a non riconoscerci come Stato estero, hanno scritto che tutti i cittadini sono eguali davanti alla legge e che è compito della Repubblica rimuovere gli ostacolo che limitano l’eguaglianza dei cittadini. Se deve essere vero per San Marino deve esserlo anche per le zone franche italiane.
Tra le fondi del diritto internazionale troviamo: “Ogni Stato ha la propria legislazione e il proprio ordinamento”. Allora, o siamo paragonati a cittadini italiani e dobbiamo essere tutti uguali (inclusi quelli delle zone franche) o siamo uno Stato indipendente con una propria legislazione.
Possiamo trovare ovunque degli spunti relativi alla sovranità dei paesi, al rispetto reciproco, …
2) Decisamente contraddittorio anche il fatto che parte dell’Italia richieda il federalismo fiscale. Questo è previsto negli articoli dal n. 114 al n. 133 della costituzione della Repubblica italiana. Molte leggi, generalmente negli anni 1948, 1963 e 1971, hanno stabilito condizioni particolari di autonomia e degli statuti speciali per la Sardegna, la Valle d’Aosta, il Trentino-Alto Adige e la Regione Friuli Venezia Giulia. Cosa dire poi di Livigno e di Campione d’Italia in Lombardia? Ricordo che nel 1868, una legge di Stato abolì i porti franchi per eliminare le sperequazioni tra i cittadini italiani abitanti nelle città franche e quelli residenti fuori di esse. Non è un controsenso? Aboliscono le zone franche, poi dopo le mantengono, ora se la prendono con San Marino… Fanno quello che vogliono se non ho capito male, senza criterio (più o meno…).
3) Se vogliamo proprio essere precisi, e ciò nonostante l’enorme rispetto che nutro nei confronti della Chiesta in quanto profondamente cattolico praticante, ma dal punto di vista di un modesto analista, anche lo Stato della Città del Vaticano è uno Stato (anzi una monarchia assoluta dall’11 febbraio 1929 a seguito della firma dei Patti Lateranensi tra il Regno d’Italia e la Chiesa cattolica) nello Stato italiano, come Noi. Vogliamo anche parlare dell’IOR e del segreto bancario? Vedi anche l’articolo del Sole 24 ore dello scorso 25 novembre. Mi sono limitato a riportare fatti pubblici, nient’altro.
Quello che avete appena letto non è, e non vuole, essere uno studio, ma è soltanto una piccola riflessione fatta da un comune cittadino che cerca di capire le cose che non li vanno giù in modo del tutto obiettivo, evidenziando i soli problemi senza mai parlare male di nessuno e con tutti i limiti del caso.
Concludo, da una parte l’Italia sembra volere la fine della “zona franca” costituita dalla nostra Repubblica di San Marino e dall’altra tende a favorire l’indipendenza finanziaria di alcune regioni in modo assolutamente arbitrario e dunque secondo le proprie necessità, senza coerenza. Indipendentemente di cosa succederà, le cose devono essere fatte per TUTTI allo stesso modo.
Giovanni Maiani
2) Decisamente contraddittorio anche il fatto che parte dell’Italia richieda il federalismo fiscale. Questo è previsto negli articoli dal n. 114 al n. 133 della costituzione della Repubblica italiana. Molte leggi, generalmente negli anni 1948, 1963 e 1971, hanno stabilito condizioni particolari di autonomia e degli statuti speciali per la Sardegna, la Valle d’Aosta, il Trentino-Alto Adige e la Regione Friuli Venezia Giulia. Cosa dire poi di Livigno e di Campione d’Italia in Lombardia? Ricordo che nel 1868, una legge di Stato abolì i porti franchi per eliminare le sperequazioni tra i cittadini italiani abitanti nelle città franche e quelli residenti fuori di esse. Non è un controsenso? Aboliscono le zone franche, poi dopo le mantengono, ora se la prendono con San Marino… Fanno quello che vogliono se non ho capito male, senza criterio (più o meno…).
3) Se vogliamo proprio essere precisi, e ciò nonostante l’enorme rispetto che nutro nei confronti della Chiesta in quanto profondamente cattolico praticante, ma dal punto di vista di un modesto analista, anche lo Stato della Città del Vaticano è uno Stato (anzi una monarchia assoluta dall’11 febbraio 1929 a seguito della firma dei Patti Lateranensi tra il Regno d’Italia e la Chiesa cattolica) nello Stato italiano, come Noi. Vogliamo anche parlare dell’IOR e del segreto bancario? Vedi anche l’articolo del Sole 24 ore dello scorso 25 novembre. Mi sono limitato a riportare fatti pubblici, nient’altro.
Quello che avete appena letto non è, e non vuole, essere uno studio, ma è soltanto una piccola riflessione fatta da un comune cittadino che cerca di capire le cose che non li vanno giù in modo del tutto obiettivo, evidenziando i soli problemi senza mai parlare male di nessuno e con tutti i limiti del caso.
Concludo, da una parte l’Italia sembra volere la fine della “zona franca” costituita dalla nostra Repubblica di San Marino e dall’altra tende a favorire l’indipendenza finanziaria di alcune regioni in modo assolutamente arbitrario e dunque secondo le proprie necessità, senza coerenza. Indipendentemente di cosa succederà, le cose devono essere fatte per TUTTI allo stesso modo.
Giovanni Maiani