Prima i dati certi: Halloween è una festa pagana nata tra i celti nell’era pre-cristiana.
Subito il succo del mio discorso:
genitori, non mandate i vostri figli travestiti da zombi, streghe, fantasmi, vampiri… in giro di sera (anche se accompagnati) a bussare alle porte dicendo la solita frase “dolcetti o scherzetti”.
Ho mandato anch’io mio figlio circa 6 anni fa in giro la sera del 31 ottobre, ma poi ho pensato: perché mio figlio deve vestirsi con delle cose bruttissime che di solito odia e andare di sera, al freddo, per le case pronunciando quella frase assurda che, in fondo, non è altro che un ricatto? Dopo mi sono informato sulle origini del fenomeno e ho capito che la mia perplessità era fondata.
Siamo sicuri che i nostri figli, soprattutto i più piccoli, non si divertono meglio a casa in famiglia? Se non è cosi c’è da preoccuparsi. Questi bambini si prestano inconsciamente, in quanto spinti generalmente dai genitori, ad una sedicente “festa” puramente commerciale ed assolutamente pagana. Gli stessi genitori si dicono poi cattolici e magari vanno anche in chiesa la mattina dopo. Io non sono un grande punto di riferimento, ma per lo meno cerco di evitare gli sbagli più grossi. Ma se i genitori pensano veramente di fare felici i propri figli con un’uscita serale, perché la sera del primo novembre non accompagnano i figli, vestiti normalmente, a regalare delle figurine dei santi in giro per le case? Scommetto che sarebbero accolti molto meglio e che riceverebbero molto più dolcetti. Pertanto, farebbero qualche cosa di molto bello per gli altri e di molto gratificante per loro. Non lo credete anche voi?
Pertanto, propongo di non festeggiare più Halloween e di rimandare la festa al giorno dopo con i suggerimenti come sopra.
Ai genitori ed ai bimbi non cambierebbe assolutamente nulla e ci sarebbe anche un risparmio relativo al mancato acquisto del vestito.
Perché poi dobbiamo prestarci a vestire i nostri figli in modo orribile? La vita non ha già abbastanza brutta in certi casi. Vedi le malattie, la disoccupazione, gli infortuni, il maltempo quando si è in ferie… Se posso, voglio cercare di vestire bene il mio figlio, e tutti i giorni. Lo merita. Anche perché li voglio bene.
Da “bravo analista” sono convinto che la superstizione sia l’esatto contrario della fede perché se si crede in Dio non si può credere nella superstizione, e nell’astrologia per dirla tutta. Ora ho sollevato un polverone. Se sono in macchina e un gatto nero (immaginiamo anche una pantera nera) mi attraversa la strada, ma perché dovrei essere preoccupato per me? Caso mai lo sarei per l’animaletto in quanto sono a bordo di un veicolo e lui pesa molto di meno. E’ fisica. Halloween è peggio della superstizione in quanto è paganesimo, ma allo stesso tempo, o credi in Dio o in Halloween. Basta fare una scelta ed essere coerente.
Per quanto riguarda l’astrologia, il dizionario Hoepli cita:
“1 Arte divinatoria di origine remota che si propone di studiare l'influsso degli astri sulla vita umana e che si basa sull'analisi di un oroscopo”.
Vorrei capire solo una cosa al riguardo: ma se gli astri hanno un influsso sulla vita umana, sono anche disposto a crederlo in quanto “open mind”, ma allora perché limitarsi a studiarne solo alcuni e non tutti per migliorare l’analisi? La parentesi sull’astrologia non era prevista, ma doverosa.
Uno per tutti, con riferimento a “Cf. Noticias Eclesiales 2-11-2000.” in un editoriale della Arcidiocesi di Mexico è stato scritto: “HALLOWEEN ES UNA MANIFESTACIÓN CONTRACULTURAL”. E’ spagnolo, ma si capisce bene.
Quindi pensate alla mia proposta di spostare la festa cambiandone il significato.
Giovanni Maiani